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Crostata fiorita con confettura di albicocche

 

“La storia non ha nascondigli, la storia non passa la mano.La storia siamo noi, siamo noi questo piatto di grano” De Gregori

Mamma,

sono da quella parte della barricata , dove chissà per quale ragione, non avrei mai creduto di trovarmi.

Non ho idea mamma di come oggi io, sia te di ieri e questi figli, questi figli che sono peggio di me , peggio di quella me così ribelle, così terribile da guadagnarsi l’appellativo di “cora zinifera”.

Ma non è che sono terribili, sono davvero brutti i tempi, in questa adolescenza che sà di maturità falsa, fatta di quegli IO SO, IO HO CAPITO, che sembrano il remake di tempi lontanissimi , quando io mi ribellavo e tu non capivi mamma, tu non capivi affatto e ti opponevi cercando di imporre le tue regole, le tue afflizioni e come è successo che mi sono trovata io ad affrontare tutto questo,  com’è avvenuto e in quale modo ? non mi è sembrato affatto che il tempo corresse così veloce e adesso lo riguardo come in una moviola e una manciata di anni sono passati nel tempo di un soffio. ed  oggi, che sono in affanno, che non riesco a tenere il passo e mi rivedo le mie ribellioni, le mie lotte, le incongruenze della mia adolescenza, di quando sapevo tutto io e tu non capivi niente.

E i tuoi no, le tue avversioni, le tue paure e le urla , gli interrogatori stile gestapo,, le veglie notturne, le lacrime quando ho abbandonato le tue passioni , la tristezza di quando ne combinavo una grossa, oggi li rivedo con un altro occhio, con la mortificazione di chi poteva meglio mamma, ma a volte ribellione fa rima con stupidona ed io lo sono stata, lo sono stata e ti chiedo scusa , scusa , potevo essere migliore, ma non l’ho fatto.

E oggi sono io mamma, quella che non capisce niente, nonostante la mia vita così immensamente diversa dalla tua e che senza i tuoi sacrifici enormi non sarebbe avvenuta mai.

Ed io li ho fatti i sacrifici, se così possiamo chiamarli, in quell’agiatezza in cui la mia generazione è cresciuta, col motorino, le diecimilalire in tasca. la sigaretta fumata di nascosto, con quelle piccole ricchezze leggere.

Ma questi “sacrifici ” non sono niente rispetto ai tuoi, al lavoro svolto  di braccia, gambe e mente, nella neve in terra di germania, disprezzata ed umiliata, ma hai imparato una lingua nuova e quella vita ti piaceva , quando a milano facevi la cuoca, la bomba del 68 , i figli lontano, senza poter decidere di avere la tua famiglia accanto e  quando sei tornata ,controvoglia, in questa terra che non aveva niente da offrire, ne cuore ne valore,  eppure hai fatto ancora una volta quello che sapevi fare meglio, rimboccarti le maniche e agire.

Niente ‘picci da primedonne, sempre nella tua profonda timidezza, col sorriso introverso, guadagnarsi il pane lavorando, per crescere , per non soccombere.

E ancora sacrifici, in una vita che non ti è stata certo facile, ma mai ti ha tolto il sorriso, ricordando la tua delicata povertà che ti ha reso immensamente umile ma mai svogliata, sempre pronta ad imparare a rimettersi in gioco.

E questa tua forza mamma, che non ho compreso all’inizio, quando non era facile per me comprendere e per te spiegare, ma questa forza l’ho vista quando c’era bisogno di superare alcuni dei momenti più difficili legati alla tua vita, alla nostra vita .

E oggi sono io quel muro di gomma che non capisce niente, oggi mamma , sono io quella tonta che non riesce a comprendere ne a spiegare e tutto quello che dico , va in un dimenticatoio profondo migliaia di chilometri .

Eppure, pensavo di aver imparato, d’altronde maestri ne ho avuti e avrei potuto leggere tutti i manuali scritti dalle esperienze passate e invece qui manuali non ce ne sono; e quando ti vedo scuotere la testa, capisco che è vasto il gap generazionale tra me e te, ma , senza sembrare un ossimoro è vasto ma piccolo, con differenze infinitesimali  e  se penso che ci sono muri invalicabili anche tra me e questi figli che non capisco, che a volte sono dei rebus senza alcuna soluzione, allora comprendo quanto siamo stati difficili, noi tutti figli , figli di tutto il mondo , di ogni generazione.

E Mamma, sappi che non posso cambiare il passato e che probabilmente nemmeno lo farei, non tutto almeno, oggi io sono questo e non so, se per caso scegliendo un’altra strada sarei stata quella di oggi ; ma forse nemmeno tu cambieresti chissà quanto, in fondo, senza voler rubare le parole a De Gregori, in fondo mamma, la storia siamo noi; con gli errori di oggi e quelli di ieri e le gioie e la tristezza e il dolore e la felicità.

La felicità mamma , la felicità non si trova nei manuali, così come non ci sono le guide per affrontare i figli e le loro infinità di problemi; e diciamolo, questa felicità cos’è se non un momento indimenticabile che non ritornerà mai lo stesso?

Adesso ti dico, come ti ripeto ogni giorno, che non so come e quando ne uscirò e probabilmente non ne uscirò mai, perchè i figli sono per sempre e per sempre e  sono io per te e  e tu per me , nonostante le mie ribellioni, il mio carattere assurdo, le mie infinite paturnie, il caos dentro e fuori di me e tu in questo caos, a volte leggi, a volte consigli , a volte silenziosamente annuisci .

E quando uscirò da questi mari in tempesta, quando finalmente sarà trascorsa l’adolescenza e il carico di emozioni che con se essa porta,  così piena di rabbia, di scontri ma anche di confronti, quando tutto sarà passato e all’orizzonte non ci saranno più nubi, mi ritroverò sicuramente a pensarti mamma, tu che sei stata come il faro d’alessandria delle nostre vite,porto sicuro dove rifugiarsi  dai mari in tempesta, la luce nelle notti buie, l’abbraccio nei momenti di sconforto , la roccia dura sulla quale abbiamo tutti noi costruito le nostre vite.

Oggi mamma, mi sento in balìa di queste onde che non so dove mi porteranno  ma so per certo qual è il mio porto sicuro; della vita non ho certezza , se non di quattro semplici passi che ne segnano il cammino :

💖Amore

🌳Vita

🌻Libertà

💗Mamma .

E per te dunque, questo omaggio, che arriva alla tua festa , è vestito dei fiori che ti piacciono tanto e della semplicità che ti contraddistingue.

Alla mia mamma ❤ e a tutte le mamme del mondo

🎈🎈🎈🎈🎈🎈🎈🎈

La crostata che vi propongo è molto semplice sia nel gusto che nella realizzazione.

Ho scelto di essere semplice in quanto alla mater familia non piace la cioccolata (ma come si fa bo)  😂

Ho utilizzato una frolla abbastanza plastica che non si deforma in cottura, i riposi in frigorifero sono fondamentali per la riuscita dei fiori che ho realizzato con degli stampini ad impronta che troverete facilmente su amazon.

Il gusto ovviamente è personalizzabile, io ho utilizzato una confettura di albicocche preparate dalla mia mamma con le albicocche del nostro giardino, potete tranquillamente sostituirla con un’altra confettura a vostro piacere o con della nocciolata o nutella.

Grazie come sempre per aver letto fin qui .

Enjoy life  🎈

Crostata fiorita con confettura di albicocche

Per uno stampo rettangolare 21 x 30

750 gr di farina 00 debole per frolle

375 gr di burro freddo di frigorifero

3 uova

190 gr di zucchero a velo

un cucchiaino di vaniglia o i semi di una bacca

la buccia di un limone grattugiato

1 pizzico di sale

Confettura di albicocche o altro ripieno a piacere

colori alimentari per dipingere

procedimento :

sabbiare il burro freddo e tagliato a a dadini con la farina ed ottenere un composto a briciole; aggiungere lo zucchero a velo e gli aromi ed amalgamare il tutto.

Aggiungere un uovo alla volta , quando sarà amalgamato all’impasto aggiungere l’altro. Completare con il pizzico di sale e trasferire il panetto avvolto dalla pellicola in frigo a riposare.

Questa operazione può essere eseguita sia a mano su di una spianatoia, sia utilizzando la planetaria utilizzando il gancio a foglia.

Trascorsa un’ora, riprendere il panetto e dividerlo in due parti, anche non esattamente uguali, dove una parte servirà per rivestire la teglia che accoglierà il nostro ripieno preferito, l’altra riponetela in frigo nel frattempo che la utilizzerete.

Stendete la frolla su di un foglio di carta forno ad uno strato di tre centimetri e trasferitelo nello stampo facendo aderire bene tutto il foglio di frolla ben bene lungo il perimetro della teglia. Pareggiate i bordi con un coltello affilato, bucherellate il fondo e trasferite in frigo in attesa di essere completata.

Prendete l’altra metà e stendetela sempre su di un foglio di carta forno per non infarinare troppo il fondo e ricavate le forme che preferite per decorare la vostra crostata.

E’ importante che durante queste lavorazioni, la pasta riposi in frigo per riprendere la sua elasticità  e per far si che non si deformi in cottura.

Una volta preparati i fiori, ricavate le strisce per coprire la crostata e lasciate riposare in frigo.

   

Riprendete il guscio di frolla e riempitelo con il ripieno che vi piace di più o come in questo caso che piaccia di più alla vostra mamma.

Io ho utilizzato la confettura di albicocche.

Riempite il guscio e posizionate delicatamente le strisce in diagonale.

Continuate con i fiori e dipingeteli con i colori alimentari nelle tonalità che preferite; potete anche non dipingerli e lasciarli al naturale.

     

Lasciate riposare la crostata ancora un’ora on frigo ed infornate a 190 ° con calore da sotto, quando il fondo è pronto, togliete calore dal basso e continuate in modalità statica per altri dieci minuti.

La vostra crostata è pronta.

     

questa è una ricetta molto versatile adatta anche per realizzare i vostri biscotti in varie forme , tiene perfettamente la cottura e non si deformano.

Grazie per aver letto fin qui, buona festa della mamma a tutti e alla prossima ricetta 😉

 

 

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