Pan suisse e l’insostenibile leggerezza della colazione.
Mi sono immaginata come Audrey hepburn a passeggiare per le strade di new york, mentre con un soffice croissant francese , si rifletteva nelle vetrine di tiffany, con lo chignon e la frangetta e gli occhiali neri enormi; ma l’immedesimazione è riuscita un pò maluccio, perchè qua il massimo è passeggiare sul lungomare, come lucertole al sole, in questo caldo e profumato fine febbraio cilentano e specchiarsi nelle acque cristalline che lambiscono e baciano gli scogli e le spiagge e lo so, non è cosa da poco, ma non è la stessa cosa.
Del resto nemmeno mi ci vedo a specchiarmi nelle vetrine delle gioiellerie del corso, con una brioche in mano, mentre i vecchietti al sole mi guarderebbero come se fossi un alieno.
E c’è da dire che non ho il portamento esile ed elegante della Hepburn e c’ho il mocio che va per i fatti suoi e di chignon nemmeno l’ombra e quando ho tentato di farne uno, sono sembrata sempre una scappata di casa , con questi capelli che non vogliono sapere di avere un ordine, ma che dico un senso logico proprio e di uguale alla Hepburn potrei avere solo gli occhiali scuri. Forse.
Ed in tutto questo mi sentirei alquanto ridicola, diciamola tutta. Eppure di cose strane ne ho fatte e sono certa che ne farò ancora, e guardandomi bene attorno, ne penso ancora di cose stranissime che regolarmente penso siano una cavolata e che poi commetto cadendoci dentro con tutti i piedi!
Forse in comune potremmo avere la passione per le brioche , che adoro preparare e anche mangiare e anche qui, la differenza, si vede tutta.
Tralascio l’ossessione per gli occhiali scuri, anche se io compro sempre un solo modello da un’infinità di anni e i gioielli di tiffany , che so belli si, ma preferisco i tatuaggi , nella convinzione che siano veramente per sempre, meglio dei diamanti e che , sembra forse strano dirlo, li guardo sempre amorevolmente, perchè io , i miei tatuaggi li amo tutti. ☺
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E questo pan suisse che nella mia versione non è una viennoserie, ma ho semplificato molto la ricetta e nonostante tutto, diciamo, che se non lo avessi fotografato subito, non ne avrei trovate che le briciole a sera.
Perchè quando esci con una cosa golosa così, è difficile , anche se per te è semplice, che raggiunga lunghi giorni di giacenza sotto la campana.
Difficile veramente.
E invece che Audrey, sono sembrata più jane eyre , quando tutti le dicevano che era brutta (ma perchè mai mi è venuta in mente jane eyre e non una delicata elinor dashwood?) mentre va alla ricerca di se stessa, mentre si ribella alle angherie della vita, mentre attende l’imbrunire nella verde brughiera inglese; ma nemmeno in questo caso , ho la grazia e l’eleganza di queste ragazze e nemmeno i trip mentali veramente.
😂😂😂😂😂😂😂😂😂
ne ho sicuramente altri più consoni al periodo storico in corso ovviamente.
Ed io invece, sono uscita con la brioche in mano alla ricerca del gatto, del sole , dei fiori sui mandorli e mentre ho osservato il mondo intorno a me, senza pensare troppo a chi volessi essere, ho scoperto che la primavera è più vicina di quanto pensassi; i narcisi e le viole sono nati facendosi largo in una moltitudine di fili d’erba e sebbene siamo ancora lontani dall’arrivo ufficiale, minacciati dall’instabilità di un inverno che, tra alti e bassi , si farà prestare giorni di freddo da aprile e maggio, confondendoci e scoraggiandoci riguardo l’arrivo effettivo della primavera, si può dire però che si sente nell’aria, nelle giornate intense di sole , nel giorno più lungo, nel risveglio in generale di una moltitudine di sensazioni che fanno primavera.
Io sono contenta, ma non è che faccia i salti di gioia; perchè se fosse sempre così, caldo ma sopportabile, con il giacchetto pronto la sera che senza non si può uscire, allora ok, vieni amica mia bella; il problema è che la primavera non sa più chi è. ha un serio problema di sdoppiamento di personalità e con tutti i prestiti che fa all’inverno, ha perso proprio stabilità e si presenta un giorno si e l’altro no; fino a cedere del tutto i nervi e lasciarsi prendere dall’estate , che non ha pietà di nessuno e brucia, brucia senza pietà.
che gioia. non vedo l’ora 🙄😣
eppure ci sono persone che amano l’estate, giuro!
Ne conosco molte e sono le stesse che giurano di amarla fino a quando non ti brucia dentro, carbonizzando l’anima e che asseriscono di amare l’inverno, per poi lamentarsi d’inverno di quanto lo odiano. Falsissimi.
Falsissimi come un soldo bucato o come potrebbero essere i miei pan suisse, fatti senza sfogliatura , ma che vi posso giurare su qualsiasi cosa , quanto sono soffici
Eccerto che non faccio come questi falsissimi che ad agosto quando bruciano implorano il freddo e poi, al primo spiffero di ottobre all’urlo di rivoglio l’estate si coprono di coperte e ermellino e girano avvolti nei pile, coi calzettoni tirati su, fino alle ginocchia.
eppure c’è qualcosa nell’inverno, anche se lungo e tempestoso a volte , oppure tiepido e soleggiato, che lo rende veramente affascinante, fosse solo perchè accendere il forno non è un delirio e non devi fare i patti col diavolo per cuocere qualcosa; nutrirsi di zuppe calde e brioche soffici al posto di insalate di pomodori all’infinito, perchè nonostante non ci sia nulla di orribile nel nutrirsi di lattuga e pomodori e acqua sale e cetrioli, trovo che il calore che si prova avvolti da una calda coperta mentre sorseggi una tisana e mangi diecimila brioche non abbia eguali; quella sensazione fantastica di coprirsi con maglioni e cappotti dove i difetti si camuffano sotto strati i vestiti e siamo tutti uguali, oddio, alcuni sono più uguali degli altri, come novelli omini michelen , coperti di stratificazioni che farebbero invidia allo yeti, ma vuoi mettere la libertà di vestirsi come pare senza cadere nell’ansia del “si vede la pancia?”
Ovviamente non è ridotto solo a questo , l’inverno è uno stato d’animo e senza cadere nel banalissimo o l’ami o lo odi, posso parlare per ore e ore e non convincervi mai riguardo la gentilezza di questa stagione sempre troppo vessata.
🙂🙂🙂🙂🙂🙂🙂
A tout court, non sono qui per convincervi di quanto sia bello poter indossare qualcosa senza avere la sensazione di essere spalmati di colla e corteggiati dalle zanzare, no; voglio convincervi di quanto sia facile preparare una brioche golosa e questo pan suisse, posso giurarvi che lo è.
Facciamo chiarezza, si chiama pan suisse ma non è svizzero, nasce infatti da mani francesi che tanto hanno esportato nel mondo la boulangerie, questa pasticceria da colazione alla quale appartengono i croissant, la feuiellete e altre meraviglie del genere; nasce sicuramente in una versione semplificata per poi arricchirsi di mille strati , dovuta ad una sapiente sfogliatura; io ho omesso questo passaggio, non avevo voglia di sfogliare , essendo uscita da turni di stratificazioni di pasta sfoglia estenuanti, fatti tutti a mano che sembravo avere i tricipiti di braccio di ferro ! Altro che palestra e tips e torture varie 🙄
Spero che l’inventore non si rivolti nella tomba e che abbia per me, quella clemenza, che in genere ho io nei confronti di tutta l’umanità al mattino, ma anche al pomeriggio e a sera ;quando mi verrebbe da mettermi una cartello non parlatemi nelle prime ventiquattro ore della giornata; d’altra parte bisogna venirsi incontro 😉😉😉😉😉
Vi lascio dunque la ricetta, spero che abbiate avuto la pazienza di arrivare almeno a metà dell’articolo 😁😁😁😁😁😁😁ma prima vi chiedo
quanto siete affezionati all’inverno? E se proprio non vi piace, cosa potrebbe farvi cambiare idea?
Vi leggo nei commenti.
Enjoy life 🎈
pan suisse
ingredienti :
600 gr di farina 0
1 uovo medio
90 gr di zucchero semolato
la buccia di un limone
1 bacca di vaniglia
370 ml di latte tiepido
12 gr di lievito
1 cucchiaino di miele
100 gr di burro morbido a t° ambiente
10 gr di sale
crema:
2 tuorli
1 uovo
80 gr di zucchero
45 gr di maizena
350 ml di latte
la buccia di un limone
50 gr di burro
100 gr di gocce di cioccolato
finitura:
1 tuorlo e pari peso di panna o latte
se vi piace bello lucido 100 gr di gelatina di albicocche sciolta o confettura di albicocche riscaldata e passata al setaccio
(Io ho omesso la lucidatura perchè non amo le cose appiccicose )
procedimento:
Nella boule della planetaria inserite la farina, lo zucchero, la buccia grattugiata del limone e i semini della bacca di vaniglia.
Inserite il gancio ad uncino in macchina e iniziate a mescolare a velocità bassa.
Aggiungete il miele e il lievito sbriciolato e mescolare ancora.
Aggiungere il latte gradualmente.
La quantità di latte necessaria dipende dalla farina che avete utilizzato, bisogna che l’impasto abbia resistenza e non sia molle, pertanto potrebbe volerci tutta la quantità di latte o qualcosa in meno.
Iniziate a lavorare a velocità media in modo che l’impasto incorpori il latte , quando si è amalgamato aggiungete l’uovo e aumentate la velocità (che non dev’essere mai al massimo) affinchè raggiungiate l’incordatura dell’impasto.
Quando l’impasto inizia a staccarsi dalle pareti, aggiungete gradualmente il burro morbidissimo ed in ultimo il sale.
Fate incordare nuovamente ; quando si stacca dalle pareti ponete a lievitare in un contenitore leggermente imburrato e chiuso da un coperchio.
fate lievitare fino al raddoppio .
Ci vorranno circa due ore.
Prepariamo la crema
La crema dev’essere fredda ma non congelata altrimenti avrete difficolta a stenderla in maniera omogenea.
In un tegame riscaldate il latte con le bucce intere del limone e la bacca di vaniglia utilizzata prima.
Sfiorate il bollore , chiudete la fiamma e fate riposare coperta una decina di minuti.
Questa operazione la potete anche anticipare in modo tale che il latte abbia tempo di arricchirsi degli oli essenziali del limone e della bacca di vaniglia.
Lavorate i due tuorli e l’uovo intero con lo zucchero fino a che lo zucchero si scioglie.
Aggiungiamo setacciando la maizena ed incorporiamola all’impasto in modo da sciogliere i grumi.
Filtrare il latte ed aggiungerne due mestoli alla crema di tuorli e mescolare aiutandosi con una frusta.
Sciogliere completamente il composto , aggiungerlo poi al latte trasferito in pentola e far addensare la crema.
Quando vela il cucchiaio è pronta.
Aggiungere il burro, farlo incorporare bene alla crema e trasferire in un contenitore di vetro a raffreddare.
Quando la pasta è pronta stenderla con l’aiuto del mattarello su di un piano infarinato cercando di ottenere un rettangolo.
pareggiamo i bordi con un coltello affilato e pieghiamo in due per ottenere la metà della pasta.
Su di un lato stendiamo la crema con una spatola in maniera omogena.
ricopriamo con le gocce di cioccolato fondente e ripieghiamo il lembo di pasta vuoto fino a coprire il tutto, come in una sorta di libro.
Con l’ausilio di un righello tagliamo la pasta in strisce da 5 cm di larghezza ognuna per tutta la lunghezza della pasta.
Adagiamo i rettangoli ottenuti su una teglia rivestita di carta forno ben distanziati e facciamo lievitare nuovamente fino al raddoppio.
Ci vorranno circa 30/40 minuti.
Preriscaldiamo il forno a 190° con calore dal basso.
Mescoliamo tuorlo e panna in pari peso e lucidiamo i pan suisse.
Inforniamo e cuociamo per circa 25/30 minuti.
devono risultare gonfi e dorati.
Una volta cotti trasferiamoli su di una gratella .
A questo punto potete lucidarli oppure semplicemente spolverare di zucchero a velo.
I vostri pan suisse sono pronti e la vostra colazione è salva!
Sempre se ci arrivano alla colazione!
Grazie per aver letto fin qui.
Vi ricordo di lasciare un ❤ se vi è piaciuto questo articolo , come gradimento del mio lavoro.
Grazie e alla prossima ricetta 😉