Ho poco tempo per scrivere questo articolo, questa settimana mi sono imposta di uscire con almeno due articoli e questo richiederebbe da parte mia , quel minimo di piano editoriale organizzativo, che ovviamente non ho.
Chiaramente questa è una corsa contro il tempo, in quanto, da brava foodblogger dovrei essere già fuori con le cheesecake e invece sto ancora elaborando le ricette con l’uovo di pasqua rimasto.
Rimasto però è una parolona, in quanto le prime uova sono andate via alla velocità della luce e ne avevo nascosto uno , uno di quelli con le carte fiorate, senza infamia e senza gloria, che il team cioccolato dipendente qui, aveva snobbato, proprio per la sua tappezzeria poco interessante.
Ma ,siccome qui si capisce più di marketing che di qualità, affascinati come gazze ladre dai rivestimenti dell’uovo, piuttosto che dai suoi reali contenuti, è stato facile sottrarlo alle grinfie dei golosi.
E quindi io e il mio bell’uovo artigianale, ce ne siamo stati calmi e gessi ad aspettare che la follia trascorresse .
A pasqua poi, come da tradizione sono arrivate altre uova e sono stati tutti rigorosamente aperte e ho messo fuori anche l’uovo fiorato, messo al ghetto proprio per il suo aspetto poco interessante, ma che come esperienza m’insegna, era il più buono di tutti 🙂🙂🙂🙂
Poteva essere lo spunto di una nuova lezione di vita sull’aspetto esteriore e su quello che si mostra al mondo che non ha lo stesso valore della qualità dell’anima e del carattere , ma inutile dirvi che entrambi i miei pargoli hanno alzato gli occhi al cielo e quindi niente, ho fatto la morale a me stessa e basta, ovviamente ad alta voce cosicchè oltre a sembrare pazza magari, sarebbe arrivata anche qualche parola a quelle orecchie che quando si spiegano cose non vogliono sentire.
A Pasquetta il giro di uova è stato di default come sempre, nella speranza di smaltirne un pò più del dovuto, ma i miei commensali erano scarsamente interessati al cioccolato, dopo un lunghissimo pranzo a base di brontosauri e tirannosauri aspettavano più i cicchetti finali che il cioccolato di accompagnamento ai dessert offerti;
d’altronde io stessa ho rifiutato qualsiasi cosa fosse un solido masticabile, ma già a metà del pranzo, figuriamoci alla fine , quando satolli satolli, sarebbe stato più facile rotolare che alzarsi in piedi e che l’unica cosa ingurgitabile erano gli shottini di digestivo finale che sono andati via veramente come l’acqua fresca! 😂
Ventisette portate che per metterle insieme abbiamo aggiunto due tavoli, altrimenti non c’entrava nulla 😂
dall’aperitivo alle 13 è stato come un lungo tour de force culinario, terminato a sera con la stessa stanchezza di un giorno lavorativo ma con più chili😂
La sera poi,, mentre rotolavo beatamente da una stanza all’altra, quando finalmente mi sono messa in stand by, ho sbirciato sui social le pasquette sobrie di alcuni ed ho provato quasi invidia, io che non ho mai invidia per nessuno (tranne per i magri che mangiano senza ingrassare, ma vabbè, questo è un altro discorso) le loro tavole sobrie, accompagnate da bruschette sobrissime farsi foto di fashonissimi brindisi mentre sul mio desco, si strappavano le carni dall’osso come il migliore dei flinstone !!!
Sobriety aside
si parlava di uova di cioccolato e del loro destino dopo lo spacchettamento ; dunque riempiti i vari contenitori e man mano che i giorni si sono allontananti dalla festività ,si è rientrati un pò tutti in un certo regime, anche quelli più ostici e il coperchio dei contenitori l’ho sentito tintinnare poche volte al giorno, fino a non sentirne più lo swish silenzioso del coperchio che veniva alzato da qualche mano furbetta.
E’ stato quello il segnale, come un condottiero alla testa del suo esercito, alza la spada e urla la carica, così ho avvertito io il segnale delle uova che giacevano nel contenitore, salvaci, prima che non ci si fila più nessuno.
Lo state pensando, lo so, che sono completamente fuori di testa, ma è così
le uova mi hanno parlato
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Come in una genesi casereccia, le uova mi hanno parlato e mi hanno indicato la via.
Lasceremo perdere ora la discussione su questa affermazione 🤣🤣🤣🤣🤣🤣🤣🤣🤣 e ritorno solo un attimo, velocemente per giunta, sul perchè abbia poco tempo per mettere fuori questo articolo ; ho elaborato in questi giorni di disagio perenne molteplici ricette, ma domenica sarà il compleanno del bamboccino che da bamboccino comunque sta entrando anche lui nella fase cerbero e sarò impegnatissima tutto il week end tra preparazioni varie e sicuramente non riuscirò a produrre contenuti ma solo cose e forse foto e lo so già, in un attimo sarà maggio, giugno, l’estate maledetta e infine autunno ed io avrò perso migliaia di ore in tutto meno che a scrivere queste pagine, che sebbene siano importantissime, soprattutto per me, vengono sempre alla fine di migliaia di altre cose.
E’ la vita che converge continuamente e tu stai li a dare priorità a tutto quello che arriva sempre all’ultimo perchè , se ci pensate, è tutto sempre urgente per tutti, tranne quello che è per voi stessi.
A questo poi si aggiunge la mia grande, grandissima procrastineria e il gioco è praticamente fatto!
Io che della procrastineria sono la regina indiscussa è purtroppo una qualità che non avrebbe dovuto essere mia ma manco per niente, invece eccomi qui, disorganizzata, ritardataria e procrastinatrice.
Praticamente una combo perfetta se si vuole vivere nel caos perenne.
Quindi, secondo la mia scaletta mentale, perchè non ho planning da nessuna parte e pure se li avessi so già che non li guarderei affatto, questa settimana uscirà questa ricetta delle uova e un’altra torta tanto carina con i limoni, prima che questi finiscano con maggio e forse potrei essere già in anticipo sulla festa della mamma, ma non voglio programmare oltre, sennò mi impappino come al solito e ciao.
Ma dopo tante parole, passiamo finalmente a questa ricetta di riciclo; quando le uova mi hanno parlato, ho pensato che un riciclo semplice semplice poteva essere nel trasformarle in un cake goloso e soffice da consumare a merenda e a colazione.
Na cosa semplice che non richiedesse ventordicimila ore di preparazione e che fosse alla portata di tutti.
Alla portata di tutti è il mood di oggi; ho ascoltato alcune conversazioni e spesso mi viene detto che sono complicata, che la lettura è bella però la ricetta rimane sempre in quel bilico tra la faccio ma non ho voglia di smontare e rimontare mezza cucina.
Capite? devo presentare qualcosa che sia facile nella realizzazione e gustoso al palato;
ora, tolto pane e nutella, le confezioni già pronte di tutto, le torte da versare e cucinare e la pasticceria o panetteria che vi offre il fatto già fatto e buono, non rimangono molte cose da fare.
Bisogna comunque considerare che se volete preparare un dolce ,un minimo di lavoro lo dovete fare, tipo mettere fuori uno sbattitore elettrico, due ciotole, una bilancia.
Non ho ancora i poteri di Flora, Fauna e Serena e per quanto mi sia applicata non sono riuscita ad insegnare ai gatti a farlo al posto mio e avendo un certo ribrezzo per i topi, non c’ho provato nemmeno ad addomesticarne uno come ratatuoille!
Insomma, capite il mio limite, potrei fare un tutorial su come spalmare la nutella su di una fetta di pane ma credo che nemmeno sarebbe interessante: avete provato ad affettare il pane senza fare briciole?
😂😂😂😂😂😂😂😂😂😂😂😂😂😂😂😂
Nel frattempo che capisca come preparare i dolci senza :
sporcare nemmeno una ciotola
avere la cucina perfettamente pulita
alzarmi dalla sedia o dal divano
l’unica soluzione è quella di procedere secondo le vecchie abitudini !
Intanto però, se qualcuno ha la soluzione , che ben venga nella sua divulgazione, tutte le soluzioni sono davvero ben accette.
Considerate quindi queste peculiarità , vi lascio finalmente la ricetta e vi libero anche da questa caterva di parole, che a quanto pare, anche questa sembra che siano alle volte , troppe.
Ma sulle parole nun ja fò, pur volendo, escono da sole 😂😂😂😂😂😂😂😂😂😂😂😂😂
Prima ovviamente di lasciarvi a questa ricetta davvero easy to make , vi chiedo di lasciare un 💗 se vi piace il mio lavoro e se avete domande , potete scrivermi nei commenti, intanto vi chiedo:
siete per le cose semplici o complicate ?
vi leggo.
Enjoy life 🎈
cake al cioccolato -torta di riciclo
ingredienti:
200 gr di cioccolato al latte ((io ho usato quello delle uova ovviamente)
4 uova
100 gr di zucchero di canna
230 gr di farina
24 gr cacao amaro
8 gr di lievito
1 pizzico di sale
110 ml di bevanda alla mandorla (potete usare altre bevande o il latte se preferite)
65 ml di olio di semi
una teglia da 24 cm
100 gr di panna fresca montata con 20 gr di zucchero a velo (facoltativo)
procedimento:
Sciogliere il cioccolato a bagnomaria
Montare le uova intere con lo zucchero di canna e il pizzichino di sale.
Quando il volume delle uova sarà triplicato, aggiungere a filo il cioccolato fuso e leggermente freddo.
Setacciare insieme farina, cacao e lievito.
Aggiungere alla massa le polveri setacciate, alternandole con l’olio e il latte, in modo da ottenere un composto ben amalgamato e fluido.
Ungere ed infarinare una teglia (potete anche usare carta forno se è liscia senza scanalature e versare il composto.
Cuocere in forno preriscaldato a 180 statico per circa 40 minuti.
Fate sempre la prova stecchino poichè ogni forno è a se.
Lasciare intiepidire leggermente la torta e capovolgetela su di un piatto da portata.
Decorare con pochi ciuffi di panna montata, ma se non l’avete non è necessario e soprattutto non pregiudica la riuscita della torta.
Gustate quando volete!
E allora ditemi : è di una facilità assurda?
Vi ricordo che potete trovarmi su instagram e facebook con altri contenuti interessanti.
Grazie per aver letto fin qui e alla prossima ricetta!