A.A.A. cercasi volontaria per cambio abitazione nei mesi freddi, disposta a traferirsi qui, nel paese del sole, a soffrire il caldo e le zanzare fuori stagione !
Mi offro di ospitarli nella mia umile dimora, in cambio di abitazione in luogo freddo , dove finalmente la posso smettere di sudare !
😂😂😂😂😂😂😂😂😂😂
Ovviamente lascio bamboccini e gatti per una sana ambientazione locale!!!!
Ma magari me li posso anche portare, se fossero disposti al cambio! il problema che ad un solo abbassamento di grado, già girano con coperte e plaid sulle spalle, come novelle reginette, lamentandosi del freddo.
Freddo che per inciso ancora non si percepisce affatto.
o probabilmente non lo percepisco io che ancora giro in ciabatte e maniche corte ; sarà perchè ho uno strato di grasso come le foche che mi protegge?
sarà perchè percepisco sempre più gradi di quelli effettivi?
c’è forse una spiegazione scientifica al fatto che io ho sempre caldo?
😂😂😂😂😂😂😂😂😂😂😂😂
qualche volta è positivo, come quando esci e non hai bisogno di vestirti a strati tanto da sembrare lo yeti;
non fare la corsa nei locali a tentare di raggiungere il posto sotto quei terribili funghi riscaldanti
dormire ancora in canottiera e trapuntino leggero senza il rischio di trovarti ibernata la mattina dopo o con la stessa temperatura di un cadavere!
😂😂😂😂😂😂😂😂😂😂😂😂😂
l’inverno semmai decidesse di farsi vivo, non mi spaventa affatto, il problema , come è ben noto è l’estate e sebbene non è più estate già adesso, è un pò come se lo fosse, con temperature non proprio autunnali.
Ma capisco che anche il clima abbia una profonda crisi di identità, è perfettamente in linea con il tempo che stiamo vivendo, dove sei qualcuno solo se hai un background di problemi esagerati e almeno dieci sedute di psicoterapia alle spalle!!!
i casi umani ormai, non sono più rari e quel che mi sconcerta di più è che si manifestano apertamente; salve sono tizio e sono un caso umano certificato dop.
Non so se ci avete fatto caso, ma c’è una schiera di persone che ti chiedono come stai, per semplice forma e subito alla tua prima manifestazione di un possibile problema o disagio, sono prontissimi con la loro lista interminabile di disagi oltremodo stratosferici; ecco, queste persone sono diventate quelle dalla quale sfuggire come e peggio dei narcisisti , che in questo caso, hanno il pregio di palesarsi soltanto dopo .
E così il clima, oggi sole e trenta gradi come ai caraibi e domani nuvole e umidità come il famoso clima londinese.Robe da mandare fuori di testa qualsiasi persona sana di mente, figuriamoci quelle che soffrono dei continui cambiamenti climatici.
i meteopatici .
parliamone.
persone che soffrono dei cambiamenti climatici .
ho un’amica che quando la giornata è grigia non ha la volontà di fare nulla; mentre col sole schizza a destra e a sinistra come una cavalletta impazzita.
io sono sempre una cavalletta impazzita, nel momento in cui metto i piedi a terra, fino a che non sprofondo nel mio letto è un continuo correre, fare,fare e fare ancora e nonostante questo, sono in perenne affanno!
Probabilmente sono meteopatica anch’io vista la mia avversione per l’estate dove piuttosto che lavorare la vorrei passare volentieri in una grotta , al fresco, in riva al mare !!!
se poi ci aggiungiamo un mojito o uno spritz , direi che sono già sulla via della guarigione!
😆😆😆😆😆😆😆😆😆😆😆😆😆😆😆😆😆
io potrei definirmi e passatemi il termine, un autumn lovers e se affettivamente esistesse la stagione autunnale ne sarei molto felice; ma tutto questo è divenuto davvero molto breve e fuggevole che le stagioni stesse sono talmente confuse tra loro tanto da avere evidenti crisi di identità .E’ tutto così un caos tanto da non capire effettivamente in quale stagione ci troviamo.
nel senso che non lo sappiamo noi (umani) e non lo sanno probabilmente nemmeno loro (le stagioni)
Non si sentono più quei profumi autunnali di terreno bagnato e legna che arde nei camini.Il fumo acre che si alza dai comignoli, il suono di foglie che scricchiolano sotto i piedi.
Quando ero piccola, il mese di dicembre si annunciava con l’aria che sapeva di pini scossi dal vento freddo , salsedine e comignoli fumanti; quest’anno dicembre è partito mite e leggiadro , in un tardivo autunno, dove soltanto ora gli alberi iniziano a colorarsi timidamente di rosso e giallo.
E’ probabilmente la fortuna di chi abita al sud.
Un altro aspetto , sicuramente non importante, ma non certo secondario nella mia vita è la situazione in cui versa la mia cabina armadio, divisa equamente in 3/4 e mezzo per me e il restante mezzo quarto per il sergente hartman, che sta vivendo tutte e quattro le stagioni contemporaneamente!
L’efficienza del cambio di stagione non è una cosa propriamente nelle mie corde.
quest’anno in realtà mi ero ripromessa di fare qualcosa di straordinariamente fantastico, riproponendomi di fare questa enorme pulizia che professo tutti gli anni; ma, come ho tirato fuori le scatole , approfittando di quella poca buona volontà che chissà come si era manifesta in me, così è ritornato prepotentemente il caldo e quindi niente, tutti i buoni propositi sono andati a farsi benedire e ciao!
Adesso, convivono insieme le quattro stagioni, come in una composizione di vivaldi e mentre loro gioiosi si scambiano opinioni, io mi vesto dagli scatoli!
Dovrò dedicare del tempo a sistemare finalmente la cabina, prima che i vigili vengano a mettermi i sigilli per inagibilità!!!
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ma chi è che ha voglia adesso di mettersi a fare questo lavoro immane di cambio abiti?
a meno che non si offra qualcuno volontario per farlo al posto mio, al momento non ho nessuna intenzione di sobbarcarmi in un lavoro dalla portata gigantesca😅😅😅😅😅😅😅😅😅😅
pertanto ho preso in considerazione due soluzioni :
o butto tutto e chissevistosevisto
o mi tengo tutto, anche l’inutile e faccio finta di niente!
😁😁😁😁😁😁😁😁😁😁😁😁😁😁
attualmente propendo per la seconda, magari se parla direttamente ad aprile e ciao.
Inoltre, anche se non subitissimo, presto mi toccherà tirare fuori tutte le decorazioni del natale e l’albero e già questo, è un enorme lavoro, figuriamoci se poi mi posso stressare col cambio di stagione 😅😅😅😅😅😅😅😅😅😅😅
Quella di dicembre è una scadenza improrogabile per tutti, anche per quei grinch come me, che ritardano quanto più possibile questo momento, ma che inevitabilmente si ci dovranno confrontare .
I miei figli iniziano già a metà novembre con queste minacce assurde di voler fare l’albero l’otto dicembre! Eh ma insomma, che sono queste cose!
Il solo pensiero di dover trascinare questo enorme scatolone su dalla cantina e dover circumnavigare tutto il terrazzo, perchè non passa dall’apertura delle scale mi fa già sudare! poi va aperto e tenuto all’aria qualche giorno per far si che perda la polvere (nonostante sia chiuso ermeticamente) e tutto questo mentre mi mettono fretta per addobbarlo per poi finire che lo monto io da sola, mentre loro nel più grande spirito natalizio possibile, si tirano le decorazioni l’un l’altro !
Ahhhh, il natale! Quanto amore 😂😂😂😂😂😂😂😂😂 quanti omini di pan di zenzero glitterati finiti decapitati dai bambocci !
Lo scorso anno, dietro insistenza del bamboccino, ho messo fuori l’albero l’ultima settimana di novembre e credendo di fare prima, piuttosto che farlo arieggiare come avrebbero fatto tutte le persone sane di mente, l’ho lavato con la pompa del giardino (😅😅😅😅😅😅😅😅) e sono venuti giù tutti gli aghi; ovviamente mi aspettavo che qualcuno sarebbe caduto inesorabilmente, ma proprio tutti non me l’aspettavo proprio.
mi sono ritrovata solo scheletro spoglio o quasi di tutto il verde; ovviamente avevo trovato la cosa molto comica , infatti rido ancora adesso, ma gli abitanti della casa non l’hanno trovata così divertente 😆😆😆😆😆
le scene di isteria collettiva che sono seguite dopo, andrebbero riportate negli studi scientifici di antropologia comportamentale 😂😂😂😂😂😂😂
figli che si strappavano i capelli che al confronto le prefiche latine erano l’immagine della gioia 😅
la santa matriarca che sconsolata scuoteva la testa in segno di mera rassegnazione nell’aver messo al mondo una sorta di pazza
addirittura il gatto fufetto, mi guardava stupito , chiedendosi più che altro, come avessi potuto distruggere il suo gioco preferito.
E pensare che mi era balenata l’idea di lavarlo con l’idropulitrice , ma chissà come , non l’ho fatto, probabilmente qualcuno nella mia testa deve avermi suggerito che non avrebbe retto certamente i 5 bar 😂😂😂😂
e meno male ! immaginate che armaggeddon ! non avremmo trovato nemmeno lo scheletro dell’albero!
😂😂😂😂😂😂😂
C’è però una cosa che mi piace di queste feste; nonostante tutto quello che si è inesorabilmente perso, strada facendo, rimane ancora la tavola, una delle occasioni in cui ci si riunisce con piacere.
i figli che ritornano, gli amici che rientrano da su, le occasioni di convivialità si moltiplicano in un tempo relativamente stretto, che sembra così, necessariamente speso solo a cucinare e o a mangiare, ma che in realtà racchiude un significato più profondo,quello dell’amore impiegato per preparare quel piatto, quella pietanza a chi ritorna , dopo un periodo di lontananza, di assenza , questo è il modo più semplice e genuino e sincero per dimostrare a qualcuno quanto si è felici di accoglierlo, coccolarlo.
In effetti non è niente di diverso da quello che si è sempre fatto, riservare ai momenti di festa quelle che sono le preparazioni più importanti perchè ne possano avere tutti una fetta, una fetta di felicità.
E lasciate stare che sono concentrati questi momenti quasi sempre intorno ad un tavolo, che sia pranzo,cena,aperitivo, tombola, tresette o qualsiasi cosa voi vogliate; l’essenza delle feste , è sciapita in quasi tutte le sue forme, tranne che a tavola.
E’ bello che certe tradizioni rimangono inflessibili nel tempo, come la cura del menù della vigilia o quello del giorno di natale, unendo tradizioni del passato e preparazioni moderne; oggi, come mia mamma e mia nonna e come tutte le mamme e le nonne passate, presenti o future, c’è lo studio nella composizione del menù, la ricercatezza nel preparare la tavola (i bicchieri e i piatti del servizio buono) e la gioia di avere gli affetti più cari a condividere un momento che sa di famiglia, di calore e di casa.
Dai pranzi luculliani delle mie nonne a base di centocinque portate, preparate per soddisfare i gusti di tutti, dai più grandi ai più piccoli, dalle tavolate enormi ed infinite con tutto il parentado, attraverso le cucine di ognuna delle mie zie che contribuivano ognuna con una portata diversa, alle tavolate della mia mamma, quando non si ci è riuniti più con tutti, perchè ognuno aveva già per se figli, generi, nuore e nipoti fino ad arrivare, in un percorso quasi mirabolante e per nulla scontato, al passaggio del testimone a me.
cioè capite? A me, che fino a quel momento avevo sempre partecipato, ma come quella strana, che preparava le cose strane e che ,almeno all’inizio, tutti guardavano con estrema reticenza, sarà stato magari per la bruttezza del piatto
o perchè non si fidavano o chissà perchè , non c’aveva scommesso nessuno.
😆😆😆😆😆😆
Chè la cosa in se potrebbe sembrare una paturnia di quelle grosse assai, soprattutto se lo vivete con l’ansia dell’ordine e del disordine, invece per me è stato come ricevere il premio Nobel!
E non è cosa da poco, considerato che io ero quella che non sapeva cucinare!
Negli anni, dopo aver testato le ricette più strane possibili, attingendo da questa o quella cucina (inglese, americana, francese), dopo i filetti alla Welligton, le chicken pie, gli scrigni di venere, lentamente sono ritornata alle mie origini, senza mai distaccarmi troppo però dalle cose spiritose, particolari, fantasiose, ho avuto un percorso inverso;
ho riscoperto la territorialità, senza mai perdere di vista l’originalità.
.🎈🎈🎈🎈🎈🎈🎈🎈🎈🎈🎈🎈
Per questo Natale, la mia mission è antipasti sfiziosi e il mio partner i questa mission assolutamente not impossible non poteva che essere L’azienda Zarotti.
Mi ha offerto l’assist perfetto per dare sfogo a bellezza, bontà e territorialità, affiancandomi con due prodotti di eccellenza :
le alici del Mar Cantabrico
ed i filetti di tonno in olio d’oliva.
Dell’azienda vi dico solo due cose eco compatibile ♻ ed eco sostenibile 🌍 dalla scelta dei pack , tutti riciclabili al 100% alle etichette fatte con plastica riciclata
tanto da meritarsi a pieno titolo il certicato di plastic free
eco compatibilità nel pieno rispetto delle regole a salvaguarda dell’ecosistema marino, con tempi stabiliti dalle fasi lunari per non turbare la riproduzione del pesce (fonte zarotti)
✳✳momento quark✳✳
Se casomai non lo sapeste e allora ve lo dico io, le alici del Mar del cantabrico sono le più pregiate della famiglia delle alici (Engraulidae), diciamo che sono quelle col pedigree di razza superiore (😁😁😁😁😁😁😁😁) rispetto alle alici del mediterraneo, hanno quella marcia in più che le rende irresistibili!
Il segreto di queste che possono essere chiamate tranquillamente acciughe senza che si offendino 😆😆😆😆😆😆vista la loro taglia che le distingue dalle alici perchè più cicciotte e più grandi.
Le alici del mar del Cantabrico, nuotando in queste acque atlantiche fredde freddissime tra la spagna del nord e il sud della francia, accumulano grasso per proteggersi e quindi risultano le più eccellenti qualitativamente, risultando rosse, carnose e profumate . e non venitemi a dire che sono solo alici!!
la loro bontà è superiore!
In questa ricetta sono le protagoniste assolute!
Spero dunque di avervi incuriosito e di non avervi annoiato troppo con i miei soliti fatti e vi lascio dunque la ricetta, questa volta davvero scenografica e anche semplice di esecuzione!
grazie per aver letto fin qui ❤
Enjoy life 🎈
conchiglie di sfoglia con mousse al tonno e alici del cantabrico zarotti
ingredienti:
1 rotolo pasta sfoglia pronto
un tuorlo diluito con poco latte per lucidare
2 uova sode
200 gr di filetti di tonno in olio d’oliva zarotti (circa due tranci interi)
1 cucchiaio di senape
4 filetti di alici del cantabrico zarotti
2 cucchiai di maionese
3 cucchiai di olio
pepe q.b
6 ciliegine di mozzarella
6 filetti di alici del cantabrico
procedimento:
Preriscaldiamo il forno a 190 ° in modalità ventilata e srotoliamo la pasta sfoglia.
incidiamo con un coppapasta dei cerchi sulla pasta, potete usare con una tazza o un bicchiere; pieghiamo un’estremità della pasta sulla pasta stessa e con un coltello incidiamo delle righe sulla pasta creando le scanalature delle conchiglie.
Lucidiamo con tuorlo e latte ed inforniamo per 12/15 minuti.
La pasta deve essere gonfia e dorata.
Una volta pronte le nostre conchiglie, tirarle fuori e farle raffreddare.
Con un coltello tagliare in due ogni conchiglia (come se stessi tagliando un panino in due) separare delicatamente e tenere da parte.
In un mixer inseriamo le uova, il tonno e l’olio.Iniziamo a frullare ; raccogliamo le briciole intorno ai bordi del bicchiere del mixer ed inserire tutti gli altri ingredienti
.Alici, maionese, senape e pepe.
La mousse deve avere una consistenza sostenuta e lavorabile, nel caso fosse troppo sostenuta aggiungere poca maionese per ottenere una crema morbida e lavorabile.
Inserire la mousse in un sac a poche con un becco a stella medio e formare degli anelli sulla base di sfoglia ; asciugare i filetti di alici dal cantabrico dall’olio in eccesso e arrotolare intorno la ciliegina di mozzarella, posizionare al centro dell’anello di mousse e chiudere con il secondo disco di pasta.
completare le altre conchiglie terminando tutti gli ingredienti e decorare con ciuffi di prezzemolo (che sono facoltativi)
et voilà, il vostro antipasto scenografico e gustosissimo è pronto per la vostra tavola !
Ovviamente non solo in vista di queste feste!
Grazie per aver letto fin qui e fatemi sapere se vi è piaciuta !
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Grazie e alla prossima ricetta !
Adv @zarotti