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crostatorta all’arancia

crostatorta all’arancia e la filosofia del blog in un pomeriggio di mezzo inverno.

ciao, sono teresa, ormai la tere per tutti e sono qui per dirvi chi sono e perchè sono qui.

Niente filosofie spicciole da manuale tascabile giuro! Non ne sarei nemmeno capace 😅

Sicuramente non sono qui a dare la soluzione per la pace nel mondo , ne tantomeno posso spiegarvi di geopolitica o di economia  (proprio di economia no, sono profondamente una frana 😅 anche domestica, sia chiaro!!!)

Non sono nessuno e questo blog, questo diario itinerante ricco di fatti e ricette è solo , diciamo, un punto dove sono arrivata, partendo da un viaggio lontanissimo.

Ognuno di noi affronta un viaggio, dalla nascita alla morte attraversiamo milioni e milioni di volte strade, sentieri, percorsi che non avremmo immaginato mai o che se qualcuno ce l’avesse detto, sicuramente gli avremmo riso in faccia increduli!

Ma perchè sono qui, questo dovremmo chiederlo all’universo, sempre che sappia darci una risposta, ma l’unica cosa che so,è che c’è sempre un motivo e  magari sarò così fortunata da scoprirlo prima della fine di questo percorso.

Mi presento,  spesso  giungono persone nuove alla mia porta che non sanno chi sia e sembra brutto, come dice sempre mia madre, non presentarsi adeguatamente.

Ve lo dico subito, io sono molto scialla.

Ma scialla con tutti 😃😃😃😃😃😃

Il vivi e lascia vivere è alla base di tutte le mie scelte di vita, basate su un solido mantra che non dò fastidio e pertanto non voglio essere infastidita.

Ho trascorso però, nonostante tutto il menefreghismo possibile ed immaginabile , mezza vita a farmi i problemi degli altri e a farmi i problemi miei che gli altri mi facevano venire.

Ad oggi se non sono ancora con una camicia che si annoda al contrario , tra quattro mura di gomma, probabilmente lo devo al fatto, che nonostante tutto,  in qualche modo , mi è scivolato di dosso!

a questa età da pseudo adulta con questa responsabilità di figli, gatti, case , madri e mariti

mi sembra di avere chissà quale onere da compiere e di non averlo compiuto a pieno!

Non mi piace parlare di me; in genere evito le foto a meno che non sia in una condizione eccellente per farne una, però mi piace parlare e tanto; probabilmente questa è una di quelle caratteristiche genetiche ereditate dal mio papà, come gli occhi chiari i capelli bianchi prima dei quaranta , le lentiggini sulla gamba sinistra e la parlantina a rotta di collo, di quelle che sono al limite del logorroico.

Ci sono fatti, momenti, vissuti che conservo gelosamente e che fanno parte di quella parte di cuore che non vede mai luce, chiusi stipati, come i miei cassetti pieni di sogni; sogni che si adeguano velocemente al mondo che li accoglie e  ai tempi che li vivono, senza mai perdere la loro unicità.Perchè oggi non coltivo più  il sogno di essere un’archeologa , una milionaria, una giramondo e l’età m’insegna che bisogna adeguarsi leggermente ai tempi, senza però mai smettere di crederci veramente.

mi piace sperimentare, andare oltre, valicare spesso il limite, ho questa convinzione assurda che se ci provi ci puoi riuscire e se non ci riesci ci devi riprovare!!!

Non sono testarda ma caparbia e insieme ad una enorme dose di positività ,sono certa che a tutto esista una soluzione 🙂🙂🙂🙂

non mi piace essere giudicata . credo che non piaccia a nessuno e on mi piace emettere sentenze.

E poi cos’è questo giudicare, giudicare le scelte altrui, questo filosofeggiare su come avrei fatto io, su come avresti fatto tu, alzarsi ad un livello superiore, emettere sentenze se non abbiamo minimamente la percezione , se non abbiamo camminato almeno  un bel tragitto nelle scarpe di chi stiamo giudicando?

 a vita è nu muzzico, nun nte’ fà ntussecà.

La vita è un morso, non fartelo andare storto, così mi diceva mio padre, anche quando la causa del traverso potesse essere  lui.

Ma quante lotte, quante storie, quanta ribellione e alla fine sono da questa parte della barricata e mi rendo conto che le battaglie non finiscono mai.

E dopo aver vissuto la mia adolescenza, mi trovo oggi a vivere quella dei miei figli e certe volte ho come l’impressione che non sia cambiate veramente nulla, che il tempo è la, fermo immemore e sembra che a parte il buco dell’ozono, elon musk e i satelliti spia , siamo alla mia età, difficilissima, in quei lontani anni della mia adolescenza che mi sono sembrati così terribili mentre li vivevo e che oggi mi riportano alla mente ricordi favolosi.

Com’è strano tutto questo.

Se avessi avuto la testa di oggi durante quegli anni sarebbe stato tutto più facile, mi dico ogni tanto, ma la verità che quella di allora era soltanto la bozza di ciò che sono adesso e che nulla avrebbe potuto darmi allora quello che penso adesso,ci sono dovuta arrivare come tutti, con lacrime e sudore; e oggi aggiungerei anche una certa dose di cazzimma.

SIAMO UN VASO ENORME DI PANDORA ripieno di tutte quelle cose che nel tempo, si sono stratificate attraverso le esperienze, il dolore , le gioie, la tristezza.

Rabbia, delusione ma anche scoperte e una quantità incredibile di cazzate commesse sono tutti elementi di costruzione della nostra vita.

Madò, parlo come crepet adesso! Crepet che per inciso ho smesso di ascoltare che mi fa sentire sempre inadeguata!!

Ma che noia direte, eravamo qui per leggere la cazzata del giorno e invece vi sto rifilando un pippone di quelli esageratissimi.

Ma no, in fondo sto solo raccontando che non sono qui per competere ma per condividere un sogno, fatto di parole e fotografie e che io e le competizioni non andiamo proprio d’accordo, che non riesco a trasformare l’ansia da prestazione in adrenalina, che non so quantificare il tempo  e infatti ne perdo sempre tantissimo e non ho idea di cosa facciano le persone intorno a me, a meno che queste non si intreccino con il mio caos.

Sono qui, perchè un giorno a caso, ho preso a cucinare cose e questo mi ha portato completamente da tutta un’altra parte e chi l’avrebbe mai detto.

E poi ho iniziato a condividere questo percorso e mi è sembrato naturale, in un momento storico di massima condivisione di tutto con chiunque, scrivere di questo caos che mi appartiene, insieme ad una ricetta.

E non ci ho visto mai niente di male di mettere pubblici successi ed insuccessi, ma ad un certo punto , ho fatto un passo indietro.

Troppa competizione, troppa attenzione.

io che non mi metto mai davanti lo specchio se non per guardare la ruga tra le sopracciglia , per sistemarmi il rossetto o cercare di dare un senso ai miei capelli, ad un certo punto ero il punto focale di risate e battutine. E il peggio è avvenuto quando l’attenzione di riflesso si è insinuata con domande inopportune e poco delicate in quelli che sono i meccanismi della vita quotidiana, in pratica

FACENDOSI UN SACCO DI FATTI MIEI

ma chi le mangia queste cose? e l’enel ti ha fatto un bonus elettricità? ti scaricano i pallet di uova direttamente in giardino?

Lo fai perchè ti piace stare al centro del mondo? Hai bisogno di attenzione per sentirti realizzata ?

Vi confesso che a seconda dell’umore scelgo bene la risposta, altrimenti, come accade il più delle volte, sorrido come una tonta e faccio spallucce e secondo me, a costo di sembrare scema, che lo sembro già comunque senza applicarmi più di tanto 🤣🤣🤣🤣🤣🤣🤣 è la scelta migliore.

E’ inutile buttarsi in dibattimenti assurdi , non ci vogliono grandi capacità per capire che si fa per passione, perchè piace e che tutto quello che c’è attorno costituisce sicuramente sacrificio, dedizione, pazienza.

Non pensiate che mi piace vivere con la cucina in perenne fermento di pentole, stampi e uova e farina dappertutto; col forno che sputa fuoco d’estate e lavatrici sempre piene di tovaglie e stracci da smacchiare.Di un continuo poggiare qui, la, su , sopra, sotto, uno sopra all’altro, in un continuo stare in bilico.

Tavoli sempre pieni di robe  che se viene a trovarmi qualcuno all’improvviso, mi sembra sempre di stare in un bazar.

E poi provi, riprovi, assaggi, prepari.La delusione delle  torte che non si staccano ma che sono buone e di quelle pessime ma  dalla forma  perfetta; Le ore passate ad aspettare e scoprire che hai fatto una meraviglia ma è tardi, niente foto e c’hai migliaia di caccavelle da pulire e sei sfatta e finita, ma ti dai un ordine, non puoi vivere nelle scodelle non lavate di ieri e allora finisci, pulisci e chiudi tutto.E sorpresa, l’indomani non trovi più nemmeno una briciola  e devi rifare tutto d’accapo. E le battutine sul tuo peso e le domande indiscrete su quante cose possiedi. E la voglia di lasciare tutto , quando ti parte l’embolo e dici BASTA NON CUCINO PIU’ ma non lo fai,  porca paletta hai un’idea e sai già che non finirà di darti il tormento finchè non avrai messo a punto quella ricetta.

Ed è stato così col lievito madre, col panettone, con i bignè che venivano a tutti meno che a te.

e allora, la domanda da un milione di dollari, quella che senti sempre,  dalla tua famiglia, dalle tue amiche, dal gruppo whatsapp di pilates; quella domanda che la pensa il conoscente che ti intravede al supermercato, mentre fai razzie di farine , la mamma dell’amichetto davanti scuola, alla nonna della tua amica che cucina meglio di tutti, ma che comunque ti chiede come lo fai tu, la domanda è sempre la stessa : ma chi te lo fa fare?

LA PASSIONE. No, non quella di Cristo, absolutely not 🤣🤣🤣🤣🤣🤣🤣🤣🤣🤣

Ma è questa cosa che ti prende e mentre stai facendo altro , mentre sei in palestra e sudi, mentre sei al lavoro, al mare , in bici, mentre fai tutt’altro, il tuo cervello si connette e dice : facciamo una torta?

E tu che fai? Non la fai una torta?Un lievitato, una pizza, un bignè, un biscotto.

Che fai , non lo fai?

E cosa gli rispondi? E’ passione? ma chi ti capisce, perchè chi ti conosce lo sa che è passione, gli altri stanno ancora contando quante uova consumi.

E allora fai spallucce, sorridi come una tonta e dici ciao.

Funziona.Provateci.

Vi toglierà dall’imbarazzo di rispondere  male a certi scassaballe .

In realtà vi toglierà da molteplici imbarazzi, ma anche da fegato grosso, mal di stomaco e mal di testa!!!!

Altro che soluzione schoum !

La ricetta che vi propongo oggi, è una combinazione tra la crostata e una torta che vi permetterà di gustare in un guscio di frolla friabile una golosa e soffice torta.

L’origine di questa torta è probabilmente scritta sulle tavole dei comandamenti date a mosè,; io l’ho scoperta tanto tempo fa ad una festa tra amici e un’americana simpaticissima aveva portato una cosa simile.

         

Ad uno studio attento, dopo aver assaggiato, odorato, guardato in controluce, passato ai raggi x la fetta , ho compreso di cosa si trattasse; la deliziosa americana , nel frattempo divenuta mia amica, mi ha spiegato il procedimento della torta che faceva più o meno così:

Prendi un roll di shortcrust pastry bello cold , prendi un busta di torta, shake well, stendi, cook et voilà , la torta è pronta!!!!

Ovviamente, la mia versione oggi e quanto  le altre che ho fatto, in molteplici gusti tra l’altro, non sono così shake, cook and eat, richiedono un minimo di lavoro ma vi assicuro che ne vale la pena!Vi lascio alla ricetta, che considerate le 1874 parole di oggi, penso di aver parlato a sufficienza!!!

😂😂😂😂😂😂😂😂😂😂

Grazie per aver letto fin qui (grazie della pazienza soprattutto ) e vi ricordo che potete trovarmi su instagram e facebook con tantissimi contenuti video!

enjoy life 🎈

crostatorta all’arancia

pasta frolla:

500 gr di farina 00

125 gr di zucchero a velo

200 gr di burro

la buccia di un limone

2 tuorli e due uova intere

1 pizzico di sale

torta all’arancia:

4 uova

190 gr di zucchero

125 gr di yogurt bianco (o nel gusto che più vi piace)

40 ml di olio di semi

300 gr di farina

16 gr lievito per dolci

la buccia grattugiata di un limone

2 cucchiai abbondanti di marmellata di arance

100 gr di gocce di cioccolato

finitura:

marmellata di arance

fette di arancia caramellata per guarnire

procedimento:
crostata

sabbiare lo zucchero e la buccia grattugiata del limone, aggiungerli alla farina e al burro.Iniziare ad impastare ed aggiungere le uova intere e solo ad assorbimento i due tuorli.

Amalgamare con il pizzico di sale e ottenere una pasta compatta ma modellabile.

Tenere in frigo un’ora.

stendere la frolla su di un piano leggermente infarinato e posizionare un cerchio microforato su di una teglia coperta da carta forno e coppare il fondo della crostata.

completare con delle strisce che andranno sui bordi del cerchio e sigillare bene le giunture della crostata.

Bucherellare bene con una forchetta e tenere in frigo fino all’occorrenza.

torta:

montare le uova con lo zucchero e la buccia del limone fino ad ottenere una massa gonfia e spumosa.

Aggiungere lo yogurt e l’olio alla battura ed amalgamare.

Aggiungere i due cucchiai di marmellata di arance e amalgamare il tutto.

Setacciare sulla battuta la farina con il lievito , il pizzico di sale e solo in ultimo le gocce di cioccolato ghiacciate e leggermente infarinate.

Tirare fuori la frolla dal frigorifero, coprire il fondo con uno strato generoso di marmellata d’arance e coprire con l’impasto della torta.

Cuocere in forno preriscaldato a 180 ° ventilato i primi 20 minuti e poi a80 ° statico fino a cottura ultimata della torta.

Intanto che la torta raffredda (mi raccomando deve essere abbastanza fredda per poterla sfilare dall’anello senza romperla)

affettare sottilmente un’arancia.

Versare in un tegame basso e largo 100 gr di zucchero e 100 di acqua.

Portare al bollore e quando lo zucchero è sciolto poggiare le fette di arancia nell’acqua e far sobbollire fino a che le arance non diventino lucide e morbide.

spostare la torta su di un piatto da portata e disporvi le arance come decorazione.

Potete spolverizzarla di zucchero a velo , ma io l’ho lasciata in versione nude.

     

Fatemi sapere se vi è piaciuta questa ricetta, lasciate un ❤ o scrivetelo nei commenti 👇👇👇👇👇

Alla prossima ricetta ❣

 

 

 

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