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flan di zucca con cuore di provola e alici del cantabrico

E’ inutile dire che sono palesemente ed irrimediabilmente in ritardo.

E siamo solo al due dicembre e segnate in calce questa data, perchè io NON SO, se riuscirò a portare a termine questi articoli e confezionarveli belli belli prima del 25 dicembre.

Non credo proprio, porto le mani avanti.

di ricette ne ho a iosa e fotografie anche, ma il problema è riuscire ad arrivare a questa tastiera e mettere su nero su bianco, parola dopo parola per poter presentare qualcosa di carino.

e non ditemi di accorciare le parole, pur volendo , non riuscirei ad essere poco prolissa e solo descrittiva della ricetta ed è escluso categoricamente che possa scrivere di notte, no, impossibile, l’ultima volta che ci ho provato ho scritto cose assurde e il giorno dopo ho dovuto rifare tutto daccapo.

Insomma, dovrei dire alla copyst , che sono io, di trovare tempo per scrivere queste quattro, cinquecento parole come minimo, per dare la possibilità alla creator (che sarei sempre io) di andare avanti con il suo lavoro da content creator.

che a sua volta dirà alla food blogger (indovinate un pò chi è? 😆) di creare contenuti senza sentirsi in debito di tempo e di publicazioni.

‘Na parola.

qua sono io tutte le figure dinamiche di questo team e di figure, vi posso assicurare ce ne sono parecchie e non solo dinamiche aggiungerei 🤣🤣🤣🤣🤣

dal problem solving familiare del tutto e subito , che se non ti sbrighi già iniziano a battere i piedi al content creator, passando per la casa, che non ha più una dimensione di questo pianeta , il lavoro, una famiglia estremamente complicata, sempre borderline con i problemi e a altre millemila cose che fanno il quotidiano di tutti e figuriamoci se il mio differisce, il tempo ormai, mi si è irrimediabilmente centellinato.

E poi si ci mette il gatto, il topo e il criceto e mia madre e non so, certe volte mi viene da chiedere a qualcuno se  vuole che gli faccia qualcosa, giusto per occuparmi anche quei due tre secondi che mi rimangono liberi !

Ma perchè tutto questo? Quando ho detto che dovevo fare tutto io e risolvere tutto io?

ma quando è successo che se c’è la tromba d’aria a pechino, devo avere ripercussioni io, che sto a migliaia chilometri di distanza? chi glielo ha detto a questi figli che sono disposta a fare settecento chilometri in un mese facendo un giro in tondo; capite? giro in tondo da una parte all’altra e faccio settecento chilometri che sembro un criceto.

Un criceto coi problemi, ma sempre un criceto sembro.

Se vi mostrassi il mio timeline mensile di google maps vi fareste di sicuro due risate.

Ah direste, questa è pazza,come solo i pazzi da legare sono fatti!

In un mese di giro da criceto sarei arrivata a milano e in due mesi a parigi…..Ma vi rendete conto?

E tutto questo girando in un confine che non supera per niente i confini del cilento, insomma, non se pò fà.

Sono certa che non messa la meno peggio, considerato che dopo due settimane , sono riuscita a  mettere i piedi sotto il tavolo per scrivere questo articolo e alla meno peggio ritorno a casa tutte le sere , a sentire gioie (che maronn mia, sono sempre poche ) e dolori , ma soprattutto lamentele, lamentele enormi che mi fanno pensare che forse dovrei uscire di nuovo! 😆😆😆😆😆😆😆

Sicuramente c’è chi mi supera in disagio e vorrei tanto dirgli, tranquilla, prima di arrivare alla nevrosi, si vede la luce in fondo al tunnel.

🤣🤣🤣🤣🤣🤣🤣🤣🤣🤣🤣🤣🤣

Potrei altrimenti scegliere di non raccontare cose e scrivere soltanto la ricetta, in fondo, un blog di cucina è fatto di ricette non di vaneggiamenti ad cazzum, ma ancora una volta mi trovo che non si sposa l’idea con  questo mio progetto oppure, potrei usare qualche stratagemma di quelli moderni come chat gpt.

Non è che me la voglio tirare, ma nemmeno alla maturità ho usato la famosa cartucciera con le tracce svolte per il tema di italiano , quando l’ansia da diciottenne mi stava torturando e dopo essermi seduta al banco, ho scritto di getto non mi ricordo quante colonne e la docente che controllava , più volte mi ha chiesto se l’avessi scritto io, tanto da farmi pensare che stessi sbagliando qualcosa; eh no, non stavo sbagliando, in mezzo del cammin di quell’esame, l’avevo stupita.

Tra temi ricopiati dai dizionari e fruscii di carte che volavano e carta igienica dal bagno , scritta fitta fitta, devo averla stupita veramente ☺ E figuratevi NONC’ERANO I CELLULARI ed ho detto tutto.

e quindi di parole sono forte, lo so, ma non è che è sempre un bene, perchè la gente c’ha fretta, non c’ha voglia di ascoltare e gli serve che tu sia striminzita e telegrafica e che li liquidi velocemente;

quattro parole, non quattrocento essù, le basi proprio.

parole, convenevoli, fatti e cunti, sono rimasti alla mercè di quei logorroici, come me che si ritrova ad iniziare un discorso per poi vederselo troncare dalla disattenzione e da nessuna intenzione di ascoltare.

e quindi più volte mi sono chiesta: ma sono veramente così , un’insopportabile chiacchierona , una logorroica cronica o si è persa proprio la voglia di conversare?

quando chiediamo a qualcuno come sta e poi ci viene richiesto , per educazione s’intende, sono davvero interessati alla risposta?

Ma più in generale, quando conversiamo con qualcuno, sono veramente interessati a quello che stiamo dicendo?

Ritornando a chap gpt che , probabilmente, dovrebbe fornirmi gli strumenti giusti per scrivere cose senza sforzarmi minimamente, ritengo che sia utile quanto l’intelligenza artificiale , ma che non ne vedo al momento l’utilità; diciamolo, non è che devo superare l’esame all’università o scrivere una nuova divina commedia, sto qui a chiacchierare , quasi sicuramente tra me e me e quindi, si tratta dunque di uno strumento che attualmente non mi interessa.

Se sono qui c’è un motivo, se siete qui a leggere , significa che in qualche modo  , sto avendo ragione.

e non è che qui siamo a giudicare quello che si scrive se è da dieci o da quattro, non devo per forza fare bella figura (anche se ci tengo moltissimo, sia messo agli atti!) ma sono qui per fare una chiacchiera, raccontarvi un fatto o più semplicemente, raccontarvi una ricetta.

E non me ne vogliate, ma non riesco a dirlo senza un pò di fatti miei, infarcendolo su quante volte sono uscita oggi (già sei volte) e di come tutto questo abbia strascichi su tutto il team , sempre quello di prima ovviamente ! 🤣🤣🤣🤣🤣

Mi ero preparata al natale quest’anno, come mai nella mia vita social, perchè avrei voluto stupirvi con effetti speciali, ma a quanto pare qua, l’unica cosa di speciale è che sia riuscita , finalmente a scrivere quest’articolo. E questo, scusate se è poco, è un gran dire.

E ancora non mi sono nemmeno lontanamete cimentata in alberi, luci e decorazioni, un pò perchè aspetto che si montino da soli, in fondo sfrutterei solo la magia del natale 🤣 un pò perchè so già che detesterei tutto in poco tempo, ergo più tardi è, meglio mi trovo.

Mi dedico quindi alle preparazioni che è decisamente meno traumatico 😁

La ricetta in questione, complice la mia adorata zucca e l’azienda ittica conserviera di fiducia aka Zarotti, è già uscita sul sito di zarotti da due settimane, ve lo dico , se l’avete vista , sempre io l’ho fatta 😁😁😁😁😁 ma mi avevano chiesto un mood dorato e mi sembrava troppo presto , anticipare il natale, anche se ne ho già viste di palle girare , già dai primi di novembre 😂😂😂😂😂😂😂

Se proprio devo dirla tutta è dalla fine di settembre che intravedo panettoni e pandori nei corner dei supermercati 😂😂😂😂😂 e non è un fenomeno moderno, succedeva già qualche decennio fa, che mio padre , ogni volta che si entrava in un supermercato a novembre diceva ma qui è già natale. 😂😂😂😂😂😂😂😂😂

Oggi ci siamo anticipati, settembre fa lo spoiler, mentre siamo ancora sopraffatti dal caldo, ottobre non fa in tempo a celebrare halloween  che TAC ghirlande e renne sono belle e pronte!

Io sono poco incline al natale e mai come quest’anno mi mette più ansia del solito , ma ho pensato di fare la brava e tentare di mettere fuori (in tempo ) qualche bella idea confezionata di luci e glitter !

E quindi ho pensato di conservarmela , come  coupe de theatre, questa che avevo già preparato , per aprire dicembre e dare finalmente una svolta seria al mio destino di foodblogger che ultimamente tutto sembro meno che una foodblogger e soprattutto una foodblogger seria, di quelle credibili da centocinquanta ricette al giorno , che poi come fate, spiegatemelo che io non ci riesco.

E’ probabile che nemmeno se fossi rinchiusa in questa cucina, come in una torre, ventiquattro ore di fila, riuscirei a mettere fuori centocinquanta ricette 😂😂😂😂😂😂😂😂😂

Mi rassegno ai miei tempi che sono a volte strettissimi e a volte inesistenti e faccio quello che posso.

Avevo dunque detto che quest’anno avrei ammorbato con poco con la zucca, ma non perchè non sia più a mia preferita (ma dove lo trovate un vegetale con la stessa versatilità della zucca? colorata, buona , sta bene con tutto, dolce, salato, aperitivo, cena, zuppa e chissà quanto altro) ma lasciatemi la concessione che ci ho fatto due ricettone di quelle TOPPE e che non posso non condividerle con voi, amici pazienti, che dopo millecentootto parole, state ancora qui a leggere le mie farneticazioni o almeno lo spero proprio che stiate ancora leggendo

😆😆😆😆😆😆😆😆😆😆😆😆

       

Dunque zucca si, ma fuori dal contesto autunnale, che in verità abbiamo mangiato abbastanza spesso ma che ho pensato ci fosse troppo arancione in giro e quindi me le sono tenute per me!

Al due dicembre , i lustrini ci stanno tutti e anche se io personalmente, li vedo come signora ansia e oh meu deu non ho fatto ancora niente per Natale, ho creduto che poteva piacervi l’idea di servirli durante le feste.

E quindi, d’oro e di zucca sono questi piccoli e deliziosi flan, soffici e delicati dal cuore ricco di sapore,  ho giusto utilizzato un filetto di acciuga del cantabrico di zarotti per avvolgere un quadratino di provola affumicata per dare corpo e bilanciare la dolcezza del flan; io intanto tergiverso un altro pò, hai visto mai che mi venga il gran colpo e inizi a fare qualcosa, ma so già che finirò a fare tutto e troppo in un giorno solo con un pensiero fisso:

ma chi me lo ha fatto fare?

😆

Insomma, non mi resta che lasciarvi alla ricetta,  che più ci penso e più salterei al sei gennaio, ma prima vi chiedo siete già pronti o state tergiversando come me?

Vi leggo nei commenti ❤

enjoy life 🎈

flan di zucca con cuore di provola e alici del cantabrico

ingredienti:

500 gr di zucca napoletana

2 mazzetti di rosmarino

1 mazzetto di lavanda da cucina (omissibile)

1 testa d’aglio

olio e sale q.b.

250 gr di ricotta di bufala campana

90 gr di parmigiano

4 uova

200 gr di provola affumicata

filetti di alici del cantabrico zarotti q.b (circa due confezioni)

burro e pangrattato per gli stampi

noce moscata, sale , pepe e olio per completare.

procedimento:

pulire la zucca dai semi e avvolgerla in un foglio di alluminio, aprire i foglio e condire con il rosmarino, la lavanda da cucina, l’olio, l’aglio e il sale. chiudere il foglio e posizionarla su di una teglia profonda almeno cinque centimetri.

Preriscaldare il forno ventilato a 200 gradi, aggiungere due bicchieri d’acqua alla teglia con la zucca e cuocere per circa trenta minuti.

La pola deve risultare morbida, se  così non fosse prolungate la cottura di altri dieci minuti.

Quando la zucca è pronta, prelevatene la polpa con un cucchiaio e trasferitela in un blender .

Frullatela insieme alle uova e al parmigiano.

Lavorate a parte 200 gr di ricotta a crema e con l’aiuto di una spatola aggiungetela al composto di zucca.

Assaggiate e regolate di sale , pepe e noce moscata.

Amalgamate il tutto in modo che sia una crema omogenea .

ricavate dieci quadratini di provola affumicata (o quanti sono i vostri stampi) e avvolgete ogni quadrato con un filetto di acciuga del cantabrico.

Imburrate e cospargete di pangrattato i vostri stampi e riempiteli per tre quarti con il composto di zucca e ricotta.

     

In ogni stampo inserite un quadrato di provola al centro del flan e cuocete in forno caldo a 190 ° ventilato per circa venti minuti.

Il flan è pronto quando in superficie si sarà formata una crosticina dorata.

Capovolgeteli delicatamente su di una gratella una volta cotti e sformateli quando saranno tiepidi con delicatezza perchè potrebbero rompersi.

Lavorate i 50 di ricotta con due cucchiai a formare delle quenelle che adagerete sul flan sformato.

Completate con un filetto di acciuga del cantabrico arrotolato e servite.

       

Il flan è pronto.

Potrebbe essere un’entreè per le vostre tavole delle feste, un aggiunta agli antipasti o semplicemente un delizioso aperitivo di benvenuto agli ospiti.

Insomma, spero che vi sia piaciuta come idea e a questo proposito vi ricordo di lasciare un ❤ se vi è piaciuto il mio lavoro.

Grazie per aver letto fin qui e alla prossima ricetta 😉

 

 

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