L’ho detto già qualche post fa, ottobre stranamente è il mese delle zucche;
ma anche novembre non scherza !
zucche everywhere!
negli ultimi anni hanno preso piede molte mode d’oltreoceano come i Pumpkin Patch,Halloween, il rigraziamento.
I pumpkin patch sono i campi di mais ricolmi di zucche , dove è possibile raccogliere decorare e intagliare la propria zucca;
Halloween lo conoscete;
il ringraziamento e il 4 luglio, diciamo che ancora sono giovani e passano quasi defilati in secondo piano, soprattutto il 4 luglio, trovandosi in concomitanza con le ferie made in italy!!!😂😂😂😂😂
insomma,
per me che sono cresciuta a pane e serie tv americane, l’arrivo dopo quasi trent’anni di questi fenomeni made in usa , potrei dire che sono giunti davvero in ritardo!😂😂😂😂😂😂😂😂
mi vien da dire che l’importante è che siano arrivati!
Da piccoli, mio padre ci aveva abituati ai gusti d’oltreoceano, infatti ogni volta che tornava da Bagnoli, dalla sede Nato ci portava sempre un sacco di “americanate” e mentre mia mamma storceva il naso, noi bevevamo cherry cola , seven up e mangiavamo burro d’arachidi.
Ma dalle fette di pane cafone col burro d’arachidi , ad arrivare ai dolci americani e alla zuccamania , il percorso è stato lungo e travagliato 😅😅😅😅😅😅
chi l’avrebbe mai immaginato che io avrei fatto un dolce con la zucca o ancora meglio, un lievitato a base di zucca !!!
Se me lo avessero detto quando ho iniziato ad impastare, gli avrei sicuramente riso in faccia!!
Più che altro perchè all’inizio la zucca non mi piaceva nemmeno; poi, ci sono state le zuppe, le vellutate e via via un crescendo di ricette fino ad arrivare ai dolci.
E’ inutile dire che la diffusione mondiale delle idee e la divulgazione delle stesse attraverso il web ha portato tutto questo a livello pro!
Immaginatevi una come me, che compra il suo primo libro di cucina, scritto dalla creatrice di ricette : Lisa Biondi.
Da Lisa Biondi che scriveva libri, dispense da raccogliere in edicola (ve li ricordate i famosi raccoglitori ad anelli?),articoli su gioia ed intimità, riviste molto in auge a casa mia, ma anche su qualche quotidiano, dove trovavi il trafiletto con la sua ricetta del giorno.
il mio primo libro di ricette acquistato era suo ; acquisto fatto perchè in copertina portava una golosa bavarese alla vaniglia, perfettamente sfilata dallo stampo.
come in quel libro e poi, come in tutti i suoi ricettari e dispense, articoli, enciclopedie , varie ed eventuali, gli ingredienti erano tutti di facile reperibilità, alla portata di tutti, tranne che per alcune cose di difficilissima reperibilità come la colla di pesce, elemento poi risultato insostituibile per a realizzazione di quel dolce.
la colla di pesce , questa sconosciuta, per me era diventato l’anello di congiunzione tra me e l’universo, rara quanto introvabile , rappresentava il mio tallone d’achille .
“e cosa ti è successo? perchè sei triste? -perchè non ho trovato la colla di pesce”
😂😂😂😂😂😂😂😂
per dovere di cronaca, vi dirò che è arrivata intorno la metà degli anni novanta , insieme alla diffusione della grande distribuzione che lentamente iniziava il processo di soppressione di quelle botteghe-empori che vendevano di tutto:
dal salame all’olio dell’auto, dal pane alle viti, dalla carta igienica alla carta vetrata.
insomma luoghi senza tempo , dove la cassiera, la banconista e la proprietaria nove su dieci erano la stessa persona.
la normalità era suggerire ricette di facile realizzazione, con quello che si aveva in casa, figurarsi se nelle pagine del libro o ricettario si nominasse la zucca o qualche altro ingrediente inusuale; ma solo ricette adatte ad essere realizzate da chiunque avesse in casa margarina, uova, farina e latte.
L’innovazione era già data dal fatto che ad ogni ricetta seguissero due /tre foto max che ne spiegassero l’esecuzione.
Immaginate la mia delusione, quando ho scoperto che la signora Lisa Biondi, per me icona delle ricette , che leggevo everywhere e che immaginavo iconica e platino come Raffaella Carrà, niente altro era che una potente operazione di marketing ad opera dell’inventore della Margarina Gradina prima e poi di tutti i marchi di preparati per cucina (knorr, oetcker, maggi ecc ecc)
Ecco perchè spiegata l’insistenza nell’utilizzo della colla di pesce, così rara e preziosa qui nella mia africa !
la delusione è stata immensa.
Io che avevo immaginato le sue mani lunghe e affusolate, sformare con precisione chirurgica lo stampo e metterne fuori una bavarese perfetta, invece erano una decina di curatori di rubriche che arrattoppando ricette qua e la, qualche volta tiravavano fuori un dolce perfetto e altre volte un clamoroso fallimento!
potrei dire che è finita un’epoca , insieme a quando ho scoperto che
“le civette sul comò non facevano l’ammore con la figlia del dottore”
che diciamocelo , suonava assai più strano però , al pari di una sola altra delusione più grande:
-quando ho scoperto che la carta di credito funzionava solo se i soldi li mettevi sul conto corrente e non si riproducevano in automatico-😎😎😎😎😎😎😎😎😎
Ah! mondo infame.
L’inganno è servito !
tra le altre cose, negli anni 80/90 , prima della rivoluzione globale enogastronomica, non c’era frigorifero che non contenesse una confezione di margarina, ritenuta, leggera e più salutare dei suoi derivati naturali come burro, olio o strutto.
Ancora oggi, dopo la prima rivoluzione culinaria, mi viene chiesto del perchè utilizzo il burro o peggio ancora lo zucchero bianco o la farina 00.
Mi verrebbe da dare cento milioni di risposte, ma alla fine lascio correre, perchè la decisione è mia e mia soltanto e se non sei d’accordo, puoi cambiare o sostituire l’ingrediente incriminato, senza però fare un pippone al prossimo.
in fondo sarebbe così facile la vita, se tutti , prima di parlare (soprattutto alcuni p diciamolo) contassero fino a diecimilioninovecentotrentatre .
Credo di aver divagato abbastanza nelle linee temporali del mio passato .
Tornando alla zucca, la versione che vi propongo oggi , ha una base classica da focaccia focaccia con impasto alla zucca e una decorazione davvero simpatica e carina che ben si sposa con l’autunno.
garden focaccia
E già da qualche anno che vedo creazioni magnifiche fatte sui lievitati;
devo dire che ci sono di creazioni belle belle che sembrano dipinti.
Io non ho certo queste velleità , ho cercato di fare una bella decorazione autunnale, ma non me ne prendo il merito, mi è capitata di vederla ed ho cercato di riprodurla.
La fase di decorazione è l’ultima, dopo aver steso la pasta nella teglia, bisogna attendere che la pasta si riprenda e dopo aver affondato le dita per fare i buchi, si procede alla decorazione.
la ricetta dell’impasto la trovate qui focaccia con impasto alla zucca
decorazione:
8 fette di zucca
1 cipolla di tropea
1 cucchaio di paprika
10 ml di olio
qualche fogli di salvia
1 rametto di rosmarino
Disporre le fette di zucca in una pirofila, condirle con olio, sale e paprika e lasciarle ad insaporire .Tagliatela sottile, altrimenti in cottura rimarrà cruda.
affettare sottilmente la cipolla e lasciarla lo stesso qualche ora in acqua fredda con un cucchiaino di zucchero.
Servirà a farle perdere l’amaro.
Al momento della decorazione, disporre le fette di zucca formando una zucchetta, con la salvia fare i ciuffi e decorare il resto della focaccia con le rondelle di cipolle.
Lucidare con l’emulsione di acqua e olio utilizzata per fare gli affondi nella focaccia , far riprendere la lievitazione per latri dieci minuti e poi cuocere a 190° ventilato all’incirca per 20 minuti.
Grazie per aver letto fin qui.
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