e non avevo la concezione di quello che stessi postando fosse bello, perchè l’importante è che fosse buono.
solo dopo, quando come sempre , sono cascata giù per terra, ho capito che buono si,ma doveva essere anche bello.
e che non serviva pubblicare tanto per; ci voleva occhio.
occhio per scegliere la fetta giusta, gli scatti alla reporter , solo ai fotografi professionisti.
D’altronde, nei libri di cucina , nelle riviste, vedete foto sfocate? scatti rubati di notte, mentre i vostri figli scappano col piatto in mano?
insomma. le foto del food , a volte, sono un mix di still life, quadri d’autore, opere d’arte.
io dove volevo avviarmi con un cellulare scrauso e foto fatte alla cazzum?
no! decisamente no.
ho cercato di capire cosa ci voleva per fare meglio:
Attenzione
Determinazione
Cura dei dettagli
voglia di imparare sempre
non sentirsi mai arrivati
tutto questo perchè ci tenevo. una cosa che mi interessava moltissimo!
una sfida. una nuova.
ho impiegato tanto tempo ad imparare come destreggiarmi in questo “mondo feroce” dei social;
da dove sono partita io , non ero niente.
non una foodblogger
ne un influencer (e non lo sono tutt’ora)
ne una esperta del settore.
IO ero soltanto io, teresa, in mezzo a migliaia di cose che non sapevo fare, tranne una.
Raccontare . E un pò cucinare.
il primo ostacolo era che non sapevo fotografare ed ho imparato seguendo gli altri, studiando , leggendo i suggerimenti delle guru della food photography, imitando anche, molto spesso con scarsi risultati , le foto belle.
ho seguito tanti corsi che mi sono sanguinati gli occhi. stampato, letto, applicato consigli su consigli.
ho cambiato tre cellulari, ho cercato le caratteristiche giuste perchè fossero funzionali al mio scopo , insomma, quando si parte da zero, anzi meno di zero, ogni progresso fatto è un traguardo.
io nel 2013 , non avrei mai immaginato che avrei saputo realizzare una foto del genere
E C’è TANTO DA MIGLIORARE ANCORA.
sulle ricette , il discorso è quasi similare, perchè prima di un certo periodo della mia vita, il massimo che sapessi fare, oltre ai piatti base di sopravvivenza, era quasi niente .
e mia mamma che si disperava perchè un giorno : ” COME AVREI NUTRITO MARITO E FIGLI ?”
E PUNTUALMENTE RISPONDEVO :
LA CUCINA NON E’ COSA MIA, SI ARRANGERANNO!!!
🙂 🙂 🙂 🙂 🙂
le preoccupazioni di mia madre, hanno sempre del paradossale, il cibo, come donna del sud assume un significato aulico , mentre tutto il resto acquisisce una secondaria importanza:
come per dire : no alle scarpe, si al cibo 😉 🙂 🙂
ci sarà sicuramente un post su questo blog nella quale vi racconterò di come è nata questa storia della food mania, di come mi sia tanto appassionata da aprire un blog, ma non ora.
l’importante è comprendere che si può sempre migliorare.
questa ricetta, come raggiungimento del famoso step successivo, nel mio ruolino personale ovviamente, nasceva dall’esigenza di presentare a cena da amici un dolce che fosse fresco, poco stucchevole e con pochissimo forno, viste le temperature raggiunte questo giugno!!!
così guardando il mio generosissimo albero di albicocche, ho pensato che sarebbe stato davvero goloso preparare una pannacotta alle albicocche.
fresco, delizioso,leggero.
l’ideale quando volete presentare qualcosa di goloso ma senza troppi passaggi. l’unica volta che accenderete il forno è per preparare il biscuit di base, volendo essere furbi lo potete sostituire con dei savoiardi inzuppati nel succo di albicocca o dei pavesini.
grazie per aver letto fin qui.
ora la smetto di chiacchierare e vi posto la ricetta.
ingredienti
biscuit :
4 uova
100 gr di zucchero
70 ml olio di semi
40 gr farina 00
scorza di arancia (o un arancia candita triturata finemente)
10 gr cacao amaro
1 cucchiaio di estratto di vaniglia o i semini di una bacca
pannacotta alle albicocche e yogurt greco:
500 gr di yogurt greco 0%
180 gr zucchero a velo
250 ml panna fresca
12 gr di gelatina
100 ml latte intero
150 gr di albicocche denocciolate
5 cucchiai di zucchero semolato
1 cucchiaio di bucce di limone
2 cucchiai di succo di limone
1 bicchierino di rhum
6 gr di gelatina
preparazione :
iniziamo dalla pannacotta.
in un pentolino di acciaio, mettere le albicocche snocciolate, lo zucchero e la buccia e il succo del limone. cuocere a fuoco medio la frutta , mescolare e far cuocere .ammollare i fogli di gelatina in acqua fredda. Quando la frutta sarà morbida e lo zucchero completamente sciolto, spegnere e trasferire in un bicchiere adatto al mixer, sciogliere nel liquido caldo la gelatina strizzata, aggiungere il rhum e passare finemente con il mixer ad immersione. tenere da parte.
lavoriamo lo yogurt con metà dello zucchero a velo e la vaniglia, bisogna renderlo cremoso. aggiungere la vaniglia e il succo frullato delle albicocche lasciandone cinque sei cucchiai per la base.
riscaldare il latte e sciogliervi dentro la gelatina precedentemente ammollata.
aggiungere la gelatina alla crema di yogurt ed amalgamare.
montare la panna con lo zucchero restante ed aggiungerla a cucchiaiate al composto di crema.
versare nello stampo scelto (io in questo caso ho scelto uno stampo swirl di @decora) e porre a solidificare in frigo 6/8 ore.
biscuit :
separare i tuorli dagli albumi.
montare gli albumi in una ciotola pulita aggiungendo lo zucchero in più riprese.quando diventa bello sostenuto, aggiungere un tuorlo alla volta e farlo incorporare prima di aggiungere il successivo.
aggiungere sulla massa la farina e il cacao setacciati insieme ed in ultimo l’olio. versare in uno leccarda da forno imburrata ed infarinata o coperta da carta forno e cuocere in forno già caldo a 190° statico per 12/15 minuti. sfornare e trasfeire su di un cannovaccio pulito a raffreddare.
Assemblamento e decorazione
Tagliare il biscuit nella misura dello stampo che avete utilizzato. posizionatelo su di un piatto da servizio e bagnatelo con il succo di albicocche preparato in precedenza.
con molta delicatezza, appoggiare la base di biscuit aiutandosi con il piatto alla base dello stampo e capovolgere delicatamente.
sformare con delicatezza la pannacotta.
decorare con albicocche fresche o come ho fatto io con
albicocche caramellate rhum e rosmarino
in un padellino far caramellare con alcuni cucchiai di zucchero di canna cinque sei albicocche tagliate a spicchi. quando lo zucchero caramella la frutta, sfumare con pochissimo rhum, aggiungere pochi aghi di rosmarino . aiutandosi con un cucchiaio disporre gli spicchi intorno la pannacotta, fate attenzione sono bollenti e si sfaldano facilmente.
decorare la superficie con il succo della frutta caramellata, alcuni aghi di pino e porre i frigo fino ala momento di servire.
buon appetito 😉