Ricette

sbriciolata alle pesche caramellate

 

” io non sono una manica dello shopping, sono una sostenitrice dell’economia”

Sophie Kinsella

Magari è tardi per scrivere questo articolo, soprattutto se guardo alla giornata di oggi, fresca e ventosa, con questo cielo plumbeo che promette pioggia; ma l’estate come ben sapete, termina il 21 settembre, quindi mi gioco in calcio d’angolo questa ricetta e chissè visto s’è visto.

Del resto sui banchi dei mercati e dal mio fruttivendolo mario, le cassette sono ancora rindondanti di pesche di ogni tipo e l’altro giorno, mentre facevo rifornimento di frutta e verdura, ne ho comprato svariati cestini .

Il prezzo accattivante ovviamente ha giocato la sua parte e sono uscita con una scorta esagerata!

qualcuno avrà pensato che la rivendessi al mercato nero della frutta in un mondo parallelo 😂😂😂😂😂

Ma qui signori miei i tempi non sono sincronici con quelli degli abitanti di questa casa,  giunta con questa grande scorta, tale da sfamare tutto un villaggio inuit, gli abitanti stessi mi hanno guardato con disinteresse, infatti  alle pesche avrebbero preferito le prugne, ma se avessi portato le prugne avrebbero preferito le fragole e così via, trovandomi  , come sempre, sul mood sbagliato dell’acquisto.

Al momento di sistemare queste pesche mi è venuto il dubbio che avessi ecceduto come al mio solito e la domanda è stata -e adesso dove le sistemo ? 😂😂😂😂😂

In effetti quella dell’esagerazione negli acquisti è uno dei miei più grandi problemi, che dovrei forse risolvere in qualche modo chiudendomi in una rehab per compratori convulsivi , ma questo avverrà solo e quando mi riconoscerò malata, quindi mai 😂😂😂😂😂😂😂

Partiamo innanzitutto dal mio mantra che è sempre lo stesso :

Lo shopping non fa domande.

Non deve esserci per forza un motivo per comprare qualcosa

quando sei triste ti fa sorridere e quando sei felice immortala il momento

Quando ti delude lo restituisci

Dà grandi soddisfazioni

Non fa discussioni inutili

Non ti giudica.

Insomma è il passatempo perfetto!

Ci sono tante altre cose è chiaro, ma la soddisfazione di possedere le cose è inarrivabile.

Fortunatamente non siamo tutti uguali e sono già pronta con la mia corazza alla valanga di critiche che mi vengono fatte normalmente e a quelle che mi potreste fare voi; perdonatemi l’arroganza, ma sono talmente pronta a farmele scivolare addosso, che potrei vincere i campionati mondiali 😂😂😂😂😂😂😂😂😂😂

Io non lo so da dove parte, considerato che vengo da una famiglia di umili puristi minimalisti, essenzialisti, mentre nel mio cuore di essenziale è solo quello che non posseggo ancora 😂😂😂😂😂😂😂😂😂😂

Mi dica dottore, di che malattia soffro?

🙄🙄🙄🙄🙄🙄🙄🙄🙄🙄🙄🙄🙄

E non so se questa cosa è come un voglia di apparire o di essere , non so se questo è come avere il proprio posto nel mondo , io so solo una cosa, se vedo una cosa e m’innamoro è la fine, non dormirò finchè non è mia per sempre.

🤣🤣🤣🤣🤣🤣🤣🤣🤣🤣🤣🤣🤣

E’ un problema, poichè le persone che mi circondano , anch’esse essenziali, minimal, amanti della purezza e del vuoto, vivono la cosa come un danno e come se poi, nel difetto ci fossi io 🙄

ma se a voi non piacciono le cose , qual è mai la mia colpa?

E direi che è più un problema loro che il mio 😂😂😂😂😂😂😂😂😂😂😂

e così partono le crociate , i discorsi pesanti , le accuse di essere un’accumulatrice seriale.

Io non accumulo cose a caso, non compro cose così e le lascio in giro per casa come si vedono in quei programmi dove le persone vivono sepolte dalle cose, anche se una volta mi è successo di essere stata sepolta dai cappotti in cabina (ma questa è un’altra storia 😁) io compro cose bellissime, che non certo tutte hanno un’utilità oggettiva, diciamolo, ma stanno tutte belle ordinate nei loro armadi, impilate nei cassetti e qualcuna in vista qui e la nell’attesa di trovare spazio al riparo da sguardi indiscreti 😎😎😎😎😎

Tralascio volutamente gli argomenti CAMBIO e STAGIONE, fanno parte di un argomento a sè che richiede ore e giorni per essere completato e richiede sicuramente un capitolo a parte.

E dunque cosa fa di me un’accumulatrice seriale piuttosto che un’innamorata delle cose come mi piace definirmi?

Qual è il confine sottile ? Perchè mai dovrei sentirmi in colpa se ho tre o due servizi di piatti o se posseggo dieci scarpe o venti, tre borse o sei?

In quale momento esattamente sono diventata una serial criminal se acquisto troppo, mentre da quando Carolyn Bessette uscì sulle copertine di tutto il mondo, sbandierando   lo stile minimal , se nè fatto un mantra mondiale, una religione, mentre a noi, ci si guarda sempre con sospetto?

Non me ne vogliate, dalle critiche mi svicolo facilmente , faccio finta proprio di non sentirle 😁😁😁😁😁😁 ma sono curiosa di capire quando, tutto questo ha assunto l’opzione di bellezza e di ricercatezza.

E’ ovvio che non parliamo di ordine e disordine, sono due cose diverse, ma da quando possedere un abito, una camicia e due pantaloni è diventato sinonimo di raffinatezza?

cioè questa non li lavava i pantaloni? ed erano pronti perfettamente stirati il giorno dopo aver indossato l’altro paio?

e le camicie? sono solo io su questa terra che ho il giorno dedicato allo stiro ed in genere dura tre giorni?

😂😂😂😂😂😂😂😂😂😂😂😂😂😂😂😂😂😂😂😂😂😂

in effetti, come dice sempre la mater familia, potrei non lavare e stirare vestiti per un mese e vestirmi tranquillamente per altri due.

Vale lo stesso per i piatti ,le pentole e per tutto quello che mi circonda, cinciscaglie e cazzabubboli compresi.

E quindi ci sono cose un pò stipate dappertutto, garage e cantine che ospitano  cose che vanno su e giù in base al periodo; non posso farci niente se ho tazze di tutti i tipi e zucche di ogni foggia e piatti di ogni colore.

Devo altresì dire che da quando poi, pratico , senza infamia e senza gloria, la food photografy, la cosa mi è leggermente sfuggita di mano e quindi sono aumentati i cosiddetti props, si sono aggiunti fondali, cavalletti, luci e una miriade di altre cose tutte essenzialissime.

E questo ovviamente aumenta il disagio per queste cose che circolano continuamente da un posto all’altro , alla ricerca della luce migliore , nel mentre si compone un set, quando magari questo non ti piace e quindi smonti tutto e rifai daccapo.

Alla fine ho capito che se veramente vuoi essere minimal , non devi avere hobbies che includano nemmeno da lontano la cucina, devi possedere una decina di cose nell’armadio, un piatto, un bicchiere ed una forchetta testa e che se viene qualcuno a casa, mangi nei piatti di carta, che lasciatemelo dire, non sono Csaba della Zorza, ma che orrore!

e quindi se questo vuol dire essere minimal, puristi, essenzialisti, vi dico che scelgo la mia di vita, confusionaria e piena di roba , magari anche inutile, compresi i cestini stracolmi di pesche!

Ecco!

E quando mi definiscono come accumulatrice, preferisco definirmi come una persona che si  innamora ❤

d’altronde non potrebbe essere definito un segno d’amore quello di portare le cose a casa con se?

E così dunque , per una pesca di troppo,  ho pensato a questa sbriciolata , con un ripieno ricco e goloso, fatto con le pesche caramellate , qualche amaretto e una base morbidissima di ricotta.

L’abbraccio perfetto che accompagna il vostro caffè del mattino , una golosa merenda o una pausa dolce.

Potrebbe essere lo stesso gratificante prepararla, anche se non avete svaligiato il fruttivendolo, sia chiaro. 😁

Vi lascio dunque  alla ricetta, ma prima vi chiedo:

siete minimalisti o siete dei perenni innamorati?

Vi leggo nei commenti

c’è poco da fare.Lo shopping serve più di qualsiasi terapia, in qualunque momento.

costa uguale e in più ci si ricava un vestito.

Sophie kinsella

Enjoy life 🎈

sbriciolata alle pesche caramellate

ingredienti:

500 gr di farina di semola selezione casillo

in alternativa se gradite una frolla meno rustica potete usare una 00 adatta per le frolle

200 gr di burro

100 gr di zucchero semolato extrafine

2 uova intere

1/2 cucchiaino di estratto di vaniglia

la buccia di mezzo limone

5 gr di lievito per dolci

un pizzico di sale

ripieno:

5 pesche gialle

100 gr di zucchero semolato

50 gr di burro

una fogliolina di timo

1 rametto di rosmarino

200 gr di ricotta (io ho usato una commerciale da banco frigo)

in alternativa potete usare la philadelphia

2 cucchiaini di marmellata ai frutti rossi

5/6 amaretti sbriciolati (facoltativi)

procedimento:

in una boule lavorare lo zucchero con la vaniglia e il limone, per far assorbire bene gli oli essenziali , aggiungere la farina e il burro freddo a tocchetti.

Lavorare grossolanamente l’impasto ed aggiungere le uova, il lievito ed un pizzichino di sale. Dovete ottenere un composto grossolano e a briciole.

Trasferite senza più toccarlo in frigo una mezz’ora.

Foderate il fondo di una teglia da 25 cm di diametro con carta forno.

distribuitevi sopra una parte dell’impasto a briciole e compattate leggermente solo per accogliere il ripieno.

Alzatevi con i bordi un paio di centimetri e lasciate in frigo a rassodare.

Coprite con carta forno il resto della frolla e tenete in frigo .

Lavate le pesche e tagliatele a spicchi.

In una pentola con il fondo che non attacca sciogliete lo zucchero, quando sarà leggermente bruno, aggiungervi il burro ed amalgamare;  otterrete un caramello nella quale verserete le pesche e fate cuocere per un quarto d’ora.

Le pesche avranno modo di ammorbidirsi senza cuocersi troppo e caramellizzare.

Completare con il timo e il rametto di rosmarino e fate completare la cottura.

Devono essere croccanti ma non dure.

Tenete cinque minuti a raffreddare quando sono pronte.

Lavorate a crema la ricotta e aggiungete due cucchiai di confettura (io ho usato frutti rossi per dare in pizzico di acidità che va a contrastare la dolcezza del caramello)

Versate la crema ottenuta sul fondo della vostra crostata, togliete il rosmarino dalle pesche e versatele con tutto il caramello sulla crema di ricotta.

Completate con gli amaretti sbriciolati e chiudete con le briciole di pasta frolla rimasta.

Cuocete in forno preriscaldato a 190° gradi statico per 40 minuti circa.

La crostata è pronta quando le briciole in superficie sono belle dorate e croccanti.

Servite una volta raffreddata con zucchero a velo o anche senza nulla.

Si accompagna perfettamente con una pallina di gelato al fior di latte o alla crema.

La vostra crostata è pronta.

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Grazie e alla prossima ricetta!

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