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torta pasqualina

Sarà che sono sempre in affanno io, ma ho come l’impressione che questi giorni siano volati prepotentemente; questi giorni da novembre intendo, che avevo appena messo la casa vacanze in chiusura, il giardino che lentamente si avviava verso il letargo ed io stavo architettando il mio agognato riposo invernale.

Che non è avvenuto sia chiaro. All’improvviso, giacchè era Natale e jingle bells a tutto spiano e renne e folletti, mi trovo qui, in disavanzo di giorni, che sono scorsi talmente velocemente, che ho l’impressione di essere rimasta congelata nel tempo.

capite? era natale solo qualche giorno fa e invece siamo già a Pasqua, con tutto il suo carico di lavoro enorme e non parlo solo a livello gastronomico 😂😂😂😂😂😂😂😂😂😂

E così , come sempre accade, un giorno sorseggi il caffè e guardi il giardino e  sembra fermo ed immobile, perso nel suo inverno fatto di alberi spogli e grigiore e il giorno dopo vivi nella foresta amazzonica, fiori,gemme e erba altissima 😅😅😅😅😅

Ma avrei dovuto immaginarlo dai narcisi che hanno fatto capolino i primi di febbraio che c’era il grande cambiamento, ma ho fatto finta di niente  , non voluto capire volutamente😂😂😂😂😂 e invece ora sono costretta a guardare e mettere a posto che di per se, sarebbe bellissimo, se facessi solo questo.

In tutto questo il tempo sembra essere trascorso al doppio della velocità e spiegatemi in che modo è potuto accadere perchè io proprio non me lo so spiegare.

Come sempre so solo che sono in ritardo e in tutte le situazioni dove la puntualità è in scarsa presenza le cose tendono facilmente a diventare confusionare, ergo, come sempre ho l’acqua alla gola!

e vivendo in questo caos perenne che dalla mia testa si espande a qualsiasi cosa intorno a me, è chiaro che con difficoltà rientriamo nelle file 🙄🙄🙄🙄🙄🙄🙄 questa pasqua poi, arrivata così in anticipo sui miei programmi ha complicato non poco le cose e mi viene da dire che al 2024 potremmo stabilire un giorno fisso, come a Natale e toglierci sto pensiero, senza ogni volta altalenare tra marzo e aprile, avallando ancora di più ritardi e confusione! Ma dico, le basi proprio!

Tempistiche pasquali a parte, quest’anno ho deciso che non farò le colombe, non ho davvero il tempo da dedicare a questi dolci pennuti , che richiedono tempo, dedizione e cura e se lo scorso anno non vedevo l’ora di partire  nonostante il lievito giovanissimo.Questa pasqua sono presa da troppe cose ed ho così poco tempo per fare tutto che ho pensato di mantenermi sul classico alla portata di tutti.

La mia proposta è uno dei più grandi classici della Pasqua e soprattutto della pasquetta , che sono certa almeno una volta ne avete sentito parlare o ne avete preparata una: LA TORTA PASQUALINA.

Non è una torta salata tipica del mio cilento, ma va comunque bene per una deliziosa tavolata o pic nic di pasquetta, dove, correggetemi se sbaglio, l’effetto della torta di verdure ha un potere “sgrassante” sulle quantità abnormi di carne messa a grigliare 🤣🤣🤣🤣🤣🤣🤣🤣🤣🤣

Mi sono incuriosita molto  sulla nascita di questo evento che unisce quantità di cibo enormi e una variegatura di persone , che stanno lì tutte insieme a bivaccare come se non ci fosse un domani e quindi ho fatto un pò di ricerca in rete; anzitutto, sapevate che le festività pasquali finivano con la pasqua stessa e il cosidetto Lunedì dell’angelo o lunedì in albis è stato dato come festività millenni dopo ?

La storia è andata più o meno così.

Si racconta  che quando Gesù risorse, andandosene con tutto il corpo dal sepolcro, non avvisò subito Maria Maddalena , d’altronde è vero che era il figlio di Dio, ma non aveva ancora deciso il da farsi, non è che si risorge così, tutti i giorni!

La donna  però, ignara del fatto,si era recata al sepolcro per imbalsamare la salma e non trovando niente fece subito un brutto pensiero..

Apriti cielo!  la Maddalena subito aveva pensato al peggio!

Quando venne l’angelo ad annunciarle la Resurrezione, lei, che era un pò suscettibile e permalosa ,se la prese un pò sul personale, insomma Jesus le aveva tirato l’ennesimo scherzo da prete, non facendosi trovare, come al suo solito; il punto che si era portata dietro altre persone e non le era andata a genio tutta la faccenda , insomma avrebbe potuto semplicemente avvisarla in privato, venendole in sogno o facendo una delle sue apparizioni olografiche così dal nulla come era abituato a fare.

ma niente. Non si era fatto trovare e senza cadere troppo nel profano, si era verificato il primo episodio di ghosting della storia e la cosa non è che le aveva fatto molto piacere.

Jesus  Christ avrebbe dichiarato in seguito agli apostoli che redigevano i documenti con le cronache dell’epoca che non aveva nessuna intenzione   di far innervosire la maddy,  aveva chiesto all’angelo di fargli un favore e comunicarlo subitaneamente, ma l’angelo in realtà aveva un pò imbrogliato le date e si era presentato stesso la domenica, ma chissà per quale motivo ella ricevette il messaggio soltanto il giorno dopo.

Ovviamente l’angelo,aveva fatto il favore a Jesus ma con tante obiezioni al riguardo: eh ma insomma, , sempre qui a fare queste faccende, mai una volta che qualcuno li , ai piani alti, che se la sbrighi da solo, sempre a chiedere a loro, con la scusa delle ali, se ne approfittavano  tutti.

Ma Gesù era risorto da poco e c’aveva tante cose da fare e avvisare la Maddalena gli era sfuggito e se fosse andato Lui, magari sarebbe finito a sciarro , mentre se fosse andato lui, l’angelo, la Maddalena si sarebbe risentita meno.

Inoltre, non poteva certo  stare li ad avvisare tutti, qualcuno doveva pur aiutarlo e poi, gli era venuto in mente che aveva intravisto due discepoli recarsi ad Emmaus e gli era venuta un’idea davvero brillante: organizzare un’uscita fuori le porte di Gerusalemme per festeggiare la resurrezione!

L’angelo allora, barattò l’invito a partecipare alla gita fuori la porta con l’annuncio da fare alla Maddalena, e Gesù, che era intento a mandare gli inviti in maniera telepatica sottolineando che non avrebbero dovuto portare niente , che come l’altra volta  ci avrebbe pensato lui, moltiplicando nuovamente il pane e i pesci e che questa volta avrebbe tentato anche di aumentare i litri di vino, che l’ultima volta gli erano sembrati un pò  annacquati.

L’angelo convinto della faccenda una volta per tutte, giunse fino al sepolcro e come gli era stato detto, annunciò la resurrezione e nacque una nuova tradizione, il lunedì dell’angelo.

ma dalla proclamazione della resurrezione  al giorno dedicato all’angelo, fino ad arrivare al pic nic di

pasquetta ,il viaggio è ancora lungo 🤣🤣🤣

Storicamente i pic nic sono nati realmente intorno il 600 ed erano esclusivi dell’aristocrazia ma non per altro, i contadini, i cacciatori e in generali quelli meno abbienti già mangiavano pane secco nell’erba e probabilmente non sentivano nessuna necessità di farlo per trascorrere ore felici .Nemmeno i pic nic aristocratici  avevano niente a che vedere con la resurrezione,.effettivamente  la tradizione di pasquetta nasce nel 1947, nel dopoguerra come allungamento delle feste pasquali ma , ma dei luculliani pic nic ancora non se ne ha traccia.

La sua diffusione, dapprima  proletaria e solo in seguito rivolta a tutti si avverte nei ’50 quando il boom economico e di rinascita aveva preso largo ed era divenuto di moda spostarsi nel giorno di festa verso luoghi immersi nella natura per consumare un pasto all’aperto.

Più o meno la storia è questa.

Insomma a chi non piace trascorrere una giornata all’aperto , insieme agli amici e ad una quantità di cibo atta a soddisfare il bisogno di tre generazioni successive?

L’organizzazione della pasquetta, potrebbe sembrare una cosa semplice ,  per me o per voi, che siete diciamo più scialla, non ci badate più di tanto, ma ci sono figure specializzate che invece devono organizzare tutto nei minimi dettagli.

I pasquettari.

E’ usanza dei pasquettari più scaltri e avvezzi iniziare ad organizzare almeno un mese prima l’evento tenendo costantemente d’occhio il fattore metereologico con aggiornamenti dapprima ogni ventiquattro ore e poi man mano ogni ora fino ad arrivare a cinque secondi per volta.

Lo sciamano inizierà a fare riti propiziatori in modo tale che si svolga in condizioni climatiche poco avverse; è chiaro che come legge contrapposta il tempo sarà bellissimo con temperature quasi estive fino al sabato santo, per poi catapultarci in inverno il giorno di pasqua e forse graziarci il giorno dopo.

Ma questo non fermerà il pasquettaro scafato, che andrà alla ricerca di un luogo sicuro per mettere in atto la gita fosse questa una grotta buia e triste o un tendone tenuto fermo tra gli alberi e le pietre usate come fermi 🤣🤣🤣🤣🤣🤣🤣🤣🤣

Lo riconoscete subito, la sua è una figura mitologica che appare nei gruppi al suono di  che facciamo a pasquetta?che facciamo a capodanno? che facciamo a ferragosto?

E’ sempre questa figura mitologica a tirare le file.

Ha sempre una soluzione alternativa ed è prontissimo a repentini cambi di programma che aggiusta impassibile all’ultimo secondo, cronometro alla mano.

Una volta si affidava alla lettura dei venti e all’interpretazione delle nuvole per capire che tempo avrebbe fatto l’indomani , lanciando sassolini nello stagno e leggendo la traiettoria delle foglie.

Oggi si avvale di sofisticatissimi gps che leggono tutto e ti mostrano le variazioni dell’umidità e della temperatura minuto per minuto.

Il richiamo è sempre lo stesso, alle dieci del lunedì di un mese prima fonda il famigerato gruppo whatsapp amici della pasquetta e vi fornisce le coordinate precise del luogo, come raggiungerlo e come stabilirsi senza problemi.

Il pasquettaro alfa ha sempre con se gli elementi atti alla sopravvivenza della giornata :

giubbotto catarifrangente multitasche

coltellino svizzero

black and deker

tenda da campeggio da venti posti

fornello da campo

barbeque estensibile da 1 metro a venticinque

corde, teli e cerate

stivali in gomma in caso di guado del fiume

armatura in kevlar casomai  si dovesse attraversare il tratto kiev/mosca a piedi.

Vi dice cosa portare e tutti, tassativamente, hanno un ruolo:

ci sono le squadre raccoglitrici di legna

i preparatori del barbeque king size

gli addetti alla carne

Non sbaglia un colpo e man mano che i giorni si avvicinano distribuisce mansioni atte al successo della giornata.

Al venerdì è un tintinnare di messaggi :

chi porta la frittata di pasta?

chi si occupa dei carciofi?

Il vino, mi raccomando , dieci taniche da cinque litri perchè non si sa mai

🤣🤣🤣🤣🤣🤣🤣🤣🤣🤣🤣🤣🤣🤣🤣

E tutti e dico tutti in qualche modo partecipano, anche solo aiutando l’allestimento che richiede manualità e organizzazione!

E anche se il lunedì sarà sommerso dall’acqua saprà trovarvi la location adatta a costo di scovare il casale di pietra magari costruendolo lui stesso la notte prima.

😃😃😃😃😃😃😃😃😃😃😃😃😃😃😃

Il cibo diciamolo è il filo conduttore di tutto questo, dove non potranno mancare frittata di asparagi selvatici, rustici di ogni tipo, forme di pane esagerate, salumi e formaggi e l’immancabile ciccia.

Ovviamente ci sono frittata di pasta, parmigiane, teglie di pasta al forno , una varietà infinita di stuzzichini e l’immancabile pastiera.

o siete cinque o cinquecento il menù non cambia, ci saranno derrate alimentare atte a soddisfare il fabbisogno di tutto l’uzbekistan.

A sera , quando sarà tutto smontato, vi sentirete stanchi e sazi che rotolare dal monte sulla quale siete saliti vi sembrerà la soluzione migliore!

Ma su tutto posso solo dirvi che non avete vissuto un’infanzia o un’adolescenza degna di nota, se almeno una volta non avete affrontato tutto questo!

🤣🤣🤣🤣🤣🤣🤣🤣🤣🤣🤣🤣🤣🤣🤣

La torta pasqualina è un’ottima soluzione per contribuire a questo menù, si sposa bene con il periodo e si può preparare in anticipo così da non cucinare per forza il giorno stesso ed è di un buono pazzesco.

Dalla Liguria alla Campania con qualche modifica che non la rende originalissima , cioè tale quale a come la fanno a Genova, ma in effetti è molto simile.

La simbologia è tutta pasquale, trentatrè gli strati di pasta sfoglia che sono gli anni di Cristo e le uova all’interno come simbolismo di rinascita, ovviamente nella versione originale si usa la prescinseua, una cagliata fresca e acidula a metà tra una ricotta e uno yogurt greco.

Chiaramente , se ci atteniamo a questi parametri di uguale ci ho messo solo le uova, perchè al posto delle bietole come prevede la torta originale, ho utilizzato bietine selvatiche ed altre erbette che sono andata a raccogliere in un campo vicino casa.

Insomma una versione campana della famosa torta genovese.

Vi lascio dunque la ricetta, in quanto credo di aver sforato con questo articolo le tremila parole 🤣🤣🤣🤣🤣 e non vorrei tediarvi oltre!

Ma prima vi chiedo, avete mai trascorso una pasquetta campagnola?

Enjoy life 🎈

                     

torta pasqualina

campania edition.

ingredienti:

per una tortiera da 25 cm di diametro alta 10 cm

per la pasta brisè:

300 gr di farina di tipo 1

30 ml di olio d’oliva

acqua freddissima per compattare

1 pizzico di sale

farcia.

500 gr di bietole

o come ho fatto io erbette miste di campo:

bietole, bietoline, borraggine, cicorietta selvatica, spinacino , songino

250 gr di ricotta di bufala sgocciolata

1 cucchiaio di grana

sale e pepe q.b-

5 uova

preparazione:

Preparare la pasta brisè inserendo la faina e il sale in planetaria ed aggiungere l’olio gradualmente mentre il gancio lavora ; aggiungere l’acqua freddissima, ottenere una pasta liscia e uniforme e tenere in frigo a riposare una mezz’ora.

Questa brisè senza burro non necessiterebbe di riposo. ma io la faccio stare sempre un pò a riposo al fresco, così riprende elasticità e si stende con più facilità.

Lavare le vostre erbette 8 se le avete raccolte come me nel campo, sciacquatele bene 😅)

ripassatele in padella con un filo d’olio e giusto un goccio di acqua che serve per ammorbidirle, una volta pronte tenete da parte a scolare dall’acqua di vegetazione.

Lavorate la ricotta con il formaggio grana e aggiungetevi le verdure raffreddate e condite di sale ,olio e pepe.

Tagliate in due il panetto di pasta brisè-

ve ne servirà un pezzo più grande da stendere in maniera sottile in modo tale da rivestire la teglia e uno più piccolo per coprire poi la torta.

         

Stendete su di un piano infarinato il primo panetto e aiutandovi con il mattarello ricoprite lo stampo già unto ed infarinato.

Fate aderire bene la pasta facendola uscire dai bordi.

Questo vi servirà a tenere la pasta in posizione e tesa.

la pasta  non dev’essere troppo tesa altrimenti si strappa ne troppo spessa altrimenti risulta difficile ottenere una cottura omogenea.

Riempiamo il guscio con la farcia alle verdure e aiutandosi con un cucchiaio ricaviamo tre incavi per le uova .

Rompiamo le uova e versiamole negli incavi.

   

Ricopriamo con il secondo disco di sfoglia steso sottile, tagliamo al centro e spennelliamo con tuorlo miscelato con olio e latte .

Inforniamo in forno già caldo a 190° all’incirca per 40 minuti.

La torta pasqualina è pronta quando ha un bel colore dorato .

Regolatevi sempre in base alle modalità del vostro forno.

Grazie per aver letto fin qui.

Se vi è piaciuto questo articolo lasciate un ❤ a sostegno del mio lavoro.

Alla prossima ricetta 😉

 

 

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